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Violenze in casa, per Strasburgo troppi proscioglimenti

Redazione Ansa

(ANSA) - STRASBURGO, 02 OTT - Il tasso elevato di procedure per violenza domestica che in Italia termina in un 'non luogo a procedere' durante le indagini preliminari "preoccupa" il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa. È quanto si legge nella decisione dell'organo esecutivo di Strasburgo che ha esaminato, nell'ambito della cosiddetta procedura d'esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani, le informazioni fornite dal governo italiano per rimediare alle carenze che hanno condotto alla condanna del Paese nel 2017 nel caso Talpis.
    I giudici di Strasburgo stabilirono all'epoca che, nonostante le ripetute denunce della signora Talpis, le autorità non avevano preso le misure necessarie a proteggerla dalla violenza del marito e che questo aveva favorito un aumento dell'aggressività sfociato nel tentato omicidio della donna e nell'omicidio del figlio.
    Nella decisione resa nota oggi, il comitato dei ministri, pur esprimendo "soddisfazione per gli sforzi continui delle autorità, che dimostrano la volontà di prevenire e combattere la violenza domestica e la discriminazione di genere", chiedono al governo di attuare una serie di misure e fornire entro marzo informazioni su quanto fatto ma anche dati statistici.
    In particolare Strasburgo chiede che l'Italia "crei rapidamente un sistema completo di raccolta dati sugli ordini di protezione e fornisca anche dati statistici sul numero di domande ricevute, i tempi medi di risposta delle autorità, il numero di ordini effettivamente attuati". Inoltre il governo dovrà fornire informazioni sulle misure prese, o che intende prendere, per garantire che le autorità competenti attuino una valutazione e gestione adeguata e effettiva dei rischi legati al ripetersi e aggravarsi degli atti di violenza domestica e quindi dei bisogni di protezione delle vittime. (ANSA).
   

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