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Libri: Lavorare è una parola, alfabeto contro disuguaglianze

Lavoro come faro, da Enrico Letta a Camusso, Sassoli e Macaluso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Il lavoro del futuro dalla A di algoritmo alla Z di zenith, passando per la F di fabbrica e la J di jobs act. E' un nuovo vocabolario quello proposto in "Lavorare è una parola. Un alfabeto corale a cinquant'anni dallo Statuto dei lavoratori" (a cura di Altero Frigerio e Roberta Lisi, Donzelli, pp 286, 15 euro, nelle libreria dall'11 giugno) per riaffermare il diritto al lavoro come base di ogni altro diritto fondamentale di fronte a globalizzazione e precarietà, finanziarizzazione dell'economia e crisi climatica, digitalizzazione e migrazioni.
    "La crisi avrà un impatto enorme, accelerando le trasformazioni in corso. E aumenterà le disuguaglianze", afferma Enrico Letta nella prefazione. "È vero infatti l'opposto del sentimento che ha accompagnato l'arrivo del virus, l'idea cioè che fosse la famosa livella che mette tutti sullo stesso piano.
    Non è così - per l'ex presidente del Consiglio, preside della Scuola di affari internazionali di Parigi (Psia) - proprio la lotta alle disuguaglianze dovrà essere la stella polare. Ecco perché sarà su una nuova centralità dei concetti di 'lavoro' e di 'sociale' che si dovrà ricostruire".
    Le voci che raccontano cos'è e cosa deve essere il lavoro spaziano dall'operaio sopravvissuto al rogo della ThyssenKrupp Antonio Boccuzzi al presidente del parlamento europeo, David Sassoli, dall'ex segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, al cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, dal presidente di Svimez, Adriano Giannola, al giornalista anti-mafia Paolo Borrometi.
    Il testo si conclude con un'intervista a Emanuele Macaluso che, a partire dalla sua esperienza nel movimento sindacale e nella politica, vede una speranza che arriva dai giovani: "dobbiamo nutrirci - afferma - e far conto della volontà di partecipazione, della carica espressa dall'esplosione del volontariato, della richiesta di nuove forme di liberazione (per la donna, per le violenze di genere, per l'aria che respiriamo...), purché tutte queste legittime ansie e battaglie trovino in un domani non lontano forme di reale organizzazione".
    "Altrimenti - è il messaggio di Macaluso - la democrazia decade, viene meno". (ANSA).
   

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