(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Per raggiungere la parità di uomini
e donne sul mercato del lavoro serviranno 257 anni, secondo
l'analisi della Rome Business School "Smart Working and Gender
Gap - Le due grandi sfide del futuro del lavoro". Lo studio ha
analizzato la partecipazione delle donne alle nuove opportunità
di impiego osservando come i lavori emergenti siano spesso
appannaggio degli uomini.
I lavoratori sono quasi tutti di genere maschile nel campo
del cloud computing (le donne sono il 12%) e nell'ingegneria (le
ingegnere sono il 15%), secondo le stime del World economic
forum. Nel comparto dell'analisi dei dati e dell'intelligenza
artificiale, le lavoratrici si limitano al 26% degli occupati e
nello sviluppo di prodotti al 35%. Quote "rosa" più elevate, ma
sempre minoritarie, si trovano nelle vendite, nelle attività
generali e nel marketing. Mentre le donne sono la maggioranza
nella produzione dei contenuti (dove raggiungono il 57%) e nel
comparto people and culture (65%).
La Rome Business School sottolinea aspetti del mercato del
lavoro italiano che potrebbero favorire l'occupazione femminile
e la conciliazione tra gli impegni lavorativi e familiari come
la crescita dello smart work e il numero relativamente basso di
dipendenti con orari di lavoro molto lunghi (il 4% contro una
media Ocse dell'11%). Lo smart work, in particolare, che anche
prima dello scoppio dell'emergenza Coronavirus, era previsto
salire fino a coinvolgere circa 10 milioni di smart worker nel
2022 (circa il 36% del totale) e potrebbe vedere uno sviluppo
"esponenziale" con le nuove misure del governo.
"La politica ha un ruolo cruciale nell'incentivare le aziende
virtuose che facilitano la flessibilità oraria e la parità di
genere", osserva la Rome Business school, che invita definire
"un'Agenda di transizione globale proiettata alla ridefinizione
del futuro del lavoro che funzioni per tutti i Paesi, almeno a
livello europeo".
Lavoro: 257 anni per la parità di genere
Rome business school, donne minoritarie nei settori emergenti