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Lavoro: Cnel, Italia 14esima Ue per gender gap ma migliora

Il Cnel in audizione alla Camera. E' quattro punti sotto media Europa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Nel Gender Equality Index 2019 curato dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere l'Italia si colloca, con 63 punti su 100, al 14 esimo posto nell'Unione. Ma il punteggio italiano, che risulta 4,4 punti sotto la media europea, è comunque salito di 3,8 punti tra il 2005 e il 2017. E' quanto ha spiegato il Cnel nel corso di un'audizione alla Camera alla Commissione Lavoro della Camera, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge sulle modifiche al codice delle pari opportunità tra uomo e donna.
    Secondo l'Indice l'Italia registra la migliore performance di parità nel campo "salute" (88,7 punti). Male invece le voci "lavoro" (63,1 punti) e "raggiungimento di posizioni di vertice nella società" (47,6 punti). Nel settore "conoscenza" invece si registra, nei 12 anni presi in esame, una crescita di 7,1 punti.(ANSA).
Riguardo la disparità retributiva di genere "non andiamo bene, ma andiamo meno peggio di altri", così il presidente del Cnel, Tiziano Treu, in audizione presso la Commissione Lavoro della Camera, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge sulle modifiche al codice delle pari opportunità tra uomo e donna. Nell'analisi presentata dal Cnel, da un confronto tra gli ultimi dati Istat e quelli della Commissione Europea (entrambi del 2017), emerge che in Italia per gli occupati maschi la retribuzione oraria mediana è di 11,61 euro, superiore del 7,4% rispetto a quella delle donne (10,81 euro). Il trend tuttavia risulta essere in calo rispetto all'8,8% del 2014. Questo, sottolinea il Cnel, per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella maschile (+1%). Dati che consentono all'Italia di essere uno dei paesi UE con il minore differenziale retributivo tra uomini e donne. In Francia e in Spagna il differenziale è maggiore rispetto a quello italiano. Così come in Germania, dove risulta anche più marcato. Tuttavia, come rilevato dalla Commissione europea, un minore divario retributivo di genere, in alcuni paesi, non significa automaticamente che le donne siano pagate meglio. Un divario retributivo più basso spesso si verifica in paesi caratterizzati da un tasso di occupazione femminile più basso. È il caso questo dell'Italia, dove la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile è il secondo più alto nella Ue, più che doppio rispetto a Germania e Francia. Per questo motivo il Cnel sottolinea come la questione fondamentale sia portare più donne sul mercato del lavoro.   

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