CEOforLIFE

Intervista a Luigi Ferraris, Amministratore Delegato, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane - parte 2

Redazione Ansa

Sappiamo che i fattori abilitanti del Gruppo FS, per consentire la piena espressione di tutte le potenzialità dei quattro Poli, saranno l’innovazione digitale - con la sua capacità di connessione tra le infrastrutture materiali e immateriali - e le persone, con i talenti, le eccellenze e competenze sempre crescenti di cui sono portatrici. Quali saranno le attività che porterete avanti per valorizzare il ruolo della digitalizzazione e del capitale umano?

L’innovazione rappresenta, per il Gruppo FS, un elemento imprescindibile. Per favorire la crescita della mobilità collettiva occorre puntare sì sullo sviluppo delle infrastrutture fisiche, ma anche sulla diffusione e potenziamento di quelle digitali. Stiamo investendo in tecnologie all’avanguardia capaci di rendere più performanti tutte le linee, come il sistema di distanziamento ERTMS. E per rendere più attrattivi i servizi di mobilità collettiva (treni e bus) e condivisa (sharing mobility) grazie a piattaforme digitali che ne semplifichino l’uso e facilitino l’intermodalità, ad esempio con orari sincronizzati e bigliettazione unificata. L’innovazione è fondamentale anche nel settore della logistica dove, se si vuole spostare quote di traffico dalla strada alla ferrovia occorrono sì infrastrutture più performanti ma anche digitalizzazione dei processi, carri merci intelligenti per monitorarne il viaggio in tempo reale, locomotori di ultima generazione. Stiamo portando avanti anche un progetto che si chiama Gigabit Rail and Road e che punta a estendere e potenziare la fibra ottica lungo i 17 mila chilometri di linee ferroviarie gestiti da RFI. Ben 12 mila di questi 17 mila chilometri corrono paralleli o alla distanza inferiore al chilometro dalle strade di Anas e ciò significa migliorare la connettività su tutti i treni, regionali inclusi e costruire, allo stesso tempo, piattaforme digitali per favorire la mobilità e il trasporto collettivo e un’infrastruttura dalla quale potranno trarre beneficio tanti piccoli borghi e aree rurali meno coperte dagli operatori di telecomunicazione. Pensate ad esempio ai coltivatori che, da remoto, potranno programmare attività quali l’irrigazione dei campi.

Non dobbiamo dimenticarci che alla base di qualsiasi innovazione c’è lo straordinario capitale umano sul quale il Gruppo può contare. Persone e talenti da valorizzare e su cui investire. Oggi non dobbiamo più guardare ai nostri Piani industriali solo sotto l’aspetto finanziario, ma dobbiamo sfruttare questo tempo per capitalizzare le competenze. Abbiamo l’opportunità, l’orgoglio e la responsabilità di poter definire e identificare quali sono le professionalità di cui abbiamo bisogno e, con gli investimenti in atto, di rafforzare le filiere (sono previste 40 mila assunzioni nell’arco del nostro Piano decennale), affinché siano realmente di collegamento tra le aziende e gli istituti tecnici. Il Gruppo FS ha inoltre all’attivo più di 40 accordi con enti accademici, formativi o di ricerca, tra cui le maggiori Università italiane e sta costantemente aggiornando i propri sistemi di formazione, attraverso corsi calibrati sia sulle nuove generazioni sia su chi è già attivo ma vuole giustamente potenziare e aggiornare la propria esperienza.

 

La Round Table di CEOforLIFE in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato ha contribuito a condividere le best practice delle maggiori aziende italiane in tema infrastrutturale: quali gli spunti da parte del Gruppo FS?

Durante il convegno CEOforLIFE abbiamo avuto modo di parlare dei driver che guidano l’attività del Polo Urbano per realizzare città sempre più a misura d’uomo e rispettose dell’ambiente. Per portare avanti progetti di rigenerazione urbana occorre tener ben presenti alcuni elementi essenziali: in primo luogo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, poi l’intermodalità, il coinvolgimento degli stakeholder, il ridotto consumo di suolo, la realizzazione di centri urbani a misura d’uomo e anche la stretta collaborazione con gli enti istituzionali. Una città ambientalmente sostenibile è una città che utilizza in maniera efficiente le proprie risorse e che adotta soluzioni volte a favorire la decarbonizzazione: su questo aspetto incide positivamente non soltanto il ricorso a fonti di approvvigionamento energetico più sostenibili (pannelli solari, pale eoliche…) ma anche un ridotto ricorso all’auto privata come mezzo di trasporto. Riteniamo inoltre che sia fondamentale l’ascolto degli stakeholder che verranno influenzati dai progetti di rigenerazione urbana e, quindi, un confronto continuo e costruttivo con la cittadinanza. Fondamentale, infine, una stretta collaborazione con gli enti istituzionali, attraverso l’attivazione di iniziative di partenariato pubblico-privato.

In che modo la Community dei CEOforLIFE rappresenta un valore aggiunto nell’accelerazione e diffusione dei progetti di Sviluppo Sostenibile che portano avanti le aziende?

La collaborazione tra i membri della Community di CEOforLife e quindi tra molte grandi realtà aziendali che appartengono al tessuto socioeconomico italiano, può contribuire, in maniera determinante, allo sviluppo e al rilancio del Paese. Si tratta di condividere le esperienze e di mettere a fattor comune le buone pratiche in tema di sviluppo sostenibile e non solo. Le imprese non devono più pensarsi come singole entità, ma agire come ingranaggi di un’unica catena generatrice di valore. Così ciascuna, con il proprio ruolo e il proprio bagaglio di competenze, ha l’opportunità di concorrere in maniera sinergica all’obiettivo condiviso della crescita dell’intero Sistema Paese.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it