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Intervista a Fabio Giuliani, Amministratore Delegato Toyota Material Handling Manufacturing Italy

Redazione Ansa

1 - Dott. Giuliani, ha di recente assunto il ruolo di Amministratore Delegato di Toyota Material Handling Manufacturing Italy. Quali saranno le linee di azione strategica che intende portare avanti in questa nuova veste?

Una azienda che vuole perseguire un percorso di eccellenza deve dotarsi di una chiara Visione, sapere precisamente dove vuole andare nel tempo, nel medio, ma anche nel lungo termine. Questo è ancora più necessario in tempi dominati dall’incertezza, come quelli che viviamo attualmente. Sin dal mio arrivo in TMHMI ci siamo concentrati molto su questo aspetto, provando a far convergere due punti di forza della esperienza Toyota a Bologna: da un lato le solide basi del sistema di valori e del Toyota Production System, dall’altro la forte propensione all’innovazione maturata all’interno del nostro contesto, grazie ad una esperienza solida nell’area di Ricerca e Sviluppo. Semplificando, vogliamo dare forma al futuro integrando tradizione ed innovazione.

 

2 - Sappiamo che la sostenibilità rappresenta un punto cardine della vostra strategia. Su quali progetti Toyota Material Handling Manufacturing Italy vorrà concentrare la propria attenzione nel prossimo futuro?

In TMHMI sviluppiamo e produciamo mezzi ad alimentazione elettrica per la movimentazione logistica. Il nostro piano di sviluppo è parte integrante della visione di Toyota Industries Corporation (TICO) e Toyota Material Handling Europe (TMHE), realtà che perseguono lo sviluppo sostenibile in accordo con gli obbiettivi dell’Agenda 30 delle Nazioni Unite. Non a caso nelle nostre realtà italiane ci concentriamo sull’introduzione delle tecnologie che possono contribuire ad aumentare la sostenibilità dei nostri prodotti durante il loro intero ciclo di vita: a questo riguardo abbiamo affiancato alle batterie tradizionali le batterie a ioni di litio, che permettono efficienze di ricarica molto maggiori oltre ad un migliore recupero di energia in fase di rallentamento. È nostro obiettivo continuare a lavorare al miglioramento e alla diffusione di questa tecnologia e agli strumenti software che permettono un’ottimizzazione della movimentazione logistica e dell’uso delle macchine, facendole così diventare un asset importante per sviluppare la sostenibilità di tutte le aziende con attività produttive o di movimentazione interna.

In parallelo, guardando più al futuro resta nostro obiettivo la diffusione di un diverso vettore per l’energia: continuiamo infatti la nostra ricerca e supportiamo l’utilizzo di idrogeno per la generazione di energia elettrica. La tecnologia è pronta e disponibile, ora dobbiamo lavorare congiuntamente ad altri attori dell’industria e con le istituzioni al fine di creare il corretto contesto per la sua diffusione.

3 - Possiamo dire che la lotta al cambiamento climatico è uno degli obiettivi sfidanti che si è posta Toyota, in che modo la vostra divisione sta contribuendo al raggiungimento di tale obiettivo?

In linea con gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici, Toyota ha aderito alla "Business Ambition for 1.5°C”, impegnandosi a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni su base scientifica lungo l'intera catena del valore che siano coerenti con il mantenimento del riscaldamento globale a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali. Si è inoltre impegnata a raggiungere l'obiettivo a lungo termine di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050. In tutte le nostre realtà ci ispiriamo a questi principi di tutela dell’ambiente, ad iniziare dalle fasi di ideazione delle nostre macchine, passando poi per la scelta dei materiali, dei fornitori ed attraverso gli aspetti legati alla produzione.

4 - In che modo la Community dei CEOforLIFE contribuisce ad accelerare e diffondere i Progetti di Sviluppo Sostenibile che porta avanti la vostra azienda?

Essere parte di una Community come CEOforLife significa per noi condividere intenti, visione, orizzonti comuni: questo è un passaggio fondamentale per la “messa a terra” di principi e modelli di sviluppo che sono adottati in linea generale dalla maggior parte dei contesti aziendali, ma che necessitano di applicazioni locali attente e coerenti. In sintesi, occorre che i principi siano concretamente calati e vissuti nei territori, ed in questo senso una Community attenta alle tematiche “per la vita” costituisce un importante acceleratore di questo processo.

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