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SDG action awards 2023: le migliori iniziative che guidano il cambiamento

Redazione Ansa

Con oltre cinque mila candidature da 190 Paesi, l’edizione 2023 degli SDG action awards si è svolta a Roma, a margine del summit sui sistemi alimentari delle Nazioni unite. Il premio rientra tra le attività della Un SDG action campaign, l'iniziativa speciale del Segretario generale dell’Onu che riconosce iniziative e individui che mobilitano, ispirano e collegano le persone per promuovere un cambiamento positivo per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.       

I vincitori dell’edizione 2023, suddivisi in quattro categorie (Mobilize, Inspire, Connect e Changemaker) sono stati World cleanup dayGreen obsession di “Stefano Boeri architetti” e l' iniziativa Signpost dell'International rescue Committee. Nella categoria changemaker è stata premiata Nery Santaella per il suo Voices of Venezuela mentre Idris Elba e Sabrina Dhowre Elba hanno ricevuto la menzione d’onore come ambasciatori di buona volontà per il loro lavoro nel promuovere il ruolo dei piccoli agricoltori nell'agricoltura globale.


World cleanup day (sdgactionawards.org)

Un mondo senza rifiuti. Vincitore nella categoria mobilize, World cleanup day è una delle più grandi azioni civiche che affronta il problema dei rifiuti, individuando (e coordinando) una giornata in cui milioni di persone in oltre 190 Paesi si dedicano alla pulizia dell’ambiente. Quello che è iniziato nel 2008 in Estonia con 50 mila persone si è evoluto in un movimento globale, raggiungendo la maggior parte delle nazioni del mondo. Negli ultimi cinque anni, ben 70 milioni di persone si sono mobilitate per la causa. Nell’ultima edizione, lo scorso 17 settembre 2022, 15 milioni di volontari hanno dedicando 30 milioni di ore per rimuovere circa 60 mila tonnellate di rifiuti dalla natura in uno sforzo monumentale per proteggere l'ambiente.


Signpost (sdgactionawards.org)

L’informazione gestita dalle comunità locali. Nella categoria connect vince il progetto SignPost dell'International rescue committee, l’organizzazione non governativa globale di soccorso umanitario, che fornisce aiuto e assistenza ai rifugiati, a chi scappa dalla guerra o dalle calamità naturali. Il progetto Signpost nasce dall’esigenza spesso trascurata di un'informazione affidabile e tempestiva che centri i bisogni delle comunità colpite. Il progetto si definisce come la prima piattaforma di informazione digitale al mondo scalabile gestita direttamente dalle comunità nei Paesi colpiti da conflitti, disastri, povertà e violenza. Signpost si basa su prove esistente e combina la tecnologia con la profonda conoscenza contestuale che solo le comunità locali possono garantire.

Le foreste nelle città. È tutta italiana la vincitrice della categoria Inspire. Green obsession è l’iniziativa lanciata dall’ “archistar” Stefano Boeri che punta a diffondere idee e soluzioni visionarie per centri urbani più green. Le città generano più del 70% delle emissioni di CO2. Contrastare l'impatto che i centri urbani hanno sul clima è dunque una necessità se vogliamo realizzare l'Agenda 2030. Ricordiamo che le foreste svolgono un ruolo fondamentale nell’attività di cattura delle emissioni gas serra, dato che assorbono circa il 40% delle emissioni annuali.


Green obsession (sdgactionawards.org)

Moltiplicando e potenziando la presenza di foreste urbane all'interno delle città, è possibile contenere la CO2, ridurre l'inquinamento atmosferico, risparmiare energia, combattere il caldo urbano e conservare la biodiversità. Green obsession è la visione di un futuro in cui le città prosperano con giardini sui tetti, orti comunitari e agricoltura urbana, collegando parchi e foreste. Un’idea che va oltre il semplice design, portando una strategia forestale urbana trasformativa che rappresenta una prospettiva mutevole del futuro del paesaggio urbano globale.

Il manifesto della Green obsession è il Bosco verticale di Milano, che con le sue 21 mila piante è stato scelto come immagine di riferimento dell'SDG 11 – città e comunità sostenibili -, dimostrando come le città possono essere inclusive, sicure, resilienti e sostenibili.

Secondo l’architetto nel prossimo futuro sarà necessario agire su due fronti contemporaneamente: intervenire sulle cause che generano le emissioni nelle città, soprattutto dagli edifici, e lavorare affinché ogni edificio, sia nuovo sia esistente, non solo riduca i consumi ma si trasformi in una piccola centrale di produzione di energia pulita. Il secondo fronte è la prevenzione: dobbiamo considerare la natura come parte integrante della città e prendercene cura.



di Tommaso Tautonico

 

Fonte copertina: 9dreamstudio, da 123rf.com

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