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Rubrica: Europa e Agenda 2030

Redazione Ansa

Diritti e principi per il decennio digitale

Come annunciato nel programma per il decennio del digitale 2021-2030 proposto dalla Commissione europea il 9 marzo 2021, la Commissione ha predisposto la Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale.

Pubblicata con un nuovo atto adottato il 26 gennaio 2022, dopo una fase di consultazione con la società civile i cui risultati sono raccolti nell’apposito documento di lavoro dei servizi della Commissione, la dichiarazione che in sintesi intende garantire "una trasformazione digitale che mette al centro le persone; che si basa sulla solidarietà e sull'inclusione; che ribadisce l'importanza della libertà di scelta; che promuove la partecipazione allo spazio pubblico digitale; che garantisce la sicurezza, la protezione e il conferimento di maggiore autonomia e responsabilità, e la sostenibilità".

La dichiarazione si articola nei seguenti capitoli:

  • Capitolo I: mettere le persone al centro della trasformazione digitale - "Le persone sono al centro della trasformazione digitale nell'Unione europea. La tecnologia dovrebbe essere al servizio e andare a beneficio di tutti gli europei e metterli nelle condizioni di perseguire le loro aspirazioni, in tutta sicurezza e nel pieno rispetto dei loro diritti fondamentali".
  • Capitolo II: solidarietà e inclusione - "Ogni persona dovrebbe avere accesso a una tecnologia che mira a unire, e non a dividere. La trasformazione digitale dovrebbe contribuire a una società e a un'economia eque nell'Unione. Indicando l’obiettivo trasformazione digitale che non lasci indietro nessuno che includa in particolare gli anziani, le persone con disabilità, le persone emarginate, vulnerabili o prive di diritti, così come coloro che agiscono per loro conto". Il capitolo include il diritto all’accesso alla connettività digitale, diritto all’istruzione e alle competenze digitali, diritto a un lavoro equo con equilibrio dei tempi di vita e di lavoro e possibilità di disconnettersi, diritto d’accesso ai servizi pubblici online. Oltre ancora a prevedere quadri normativi adeguati affinché tutti gli operatori del mercato che traggono vantaggio dalla trasformazione digitale si assumano le proprie responsabilità sociali e contribuiscano in modo equo e proporzionato ai costi delle infrastrutture, dei servizi e dei beni pubblici, a beneficio di tutti gli europei.

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  • Capitolo III: libertà di scelta nell’interazione con algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale - prevedendo un ambiente online che garantisca la trasparenza, eviti le discriminazioni illecite e consenta la supervisione umana, garantendo che le tecnologie come gli algoritmi e l'intelligenza artificiale non siano utilizzate per predeterminare le scelte delle persone. Un ambiente online equo, dove ogni persona dovrebbe essere in grado di scegliere realmente quali servizi online utilizzare, competere lealmente e innovare nell'ambiente digitale, dove siano ben definite le responsabilità delle piattaforme, in particolare dei grandi operatori e dei gatekeeper.
  • Capitolo IV: partecipazione allo spazio pubblico digitale - ogni persona dovrebbe avere accesso a un ambiente online affidabile, sicuro, diversificato e multilingue. L'accesso a contenuti diversificati dovrebbe contribuire a un dibattito pubblico pluralistico e consentendo a tutti di partecipare al processo democratico. Le piattaforme online di dimensioni molto grandi dovrebbero sostenere il libero dibattito democratico online, visto il ruolo svolto dai loro servizi nel plasmare l'opinione pubblica e il dibattito pubblico. Dovrebbero attenuare i rischi derivanti dal funzionamento e dall'uso dei loro servizi, anche in relazione alle campagne di disinformazione, e tutelare la libertà di espressione. Inoltre, ogni persona dovrebbe disporre dei mezzi per sapere chi possiede o controlla i servizi mediatici che utilizza.

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  • Capitolo V: sicurezza, protezione e conferimento di maggiore autonomia e responsabilità includendo i diritti di tutela della privacy e il controllo individuale dei dati, su come sono utilizzati i dati e con chi sono condivisi. Misure specifiche a protezione di bambini e giovani dovrebbero essere adottate.
  • Capitolo VI: sostenibilitàPrevedere che siano evitati danni significativi all'ambiente, che sia promossa l'economia circolare progettando i prodotti e i servizi digitali in modo che siano fabbricati, utilizzati, smaltiti e riciclati in modo da ridurre al minimo il loro impatto negativo a livello ambientale e sociale. Inoltre, ogni persona dovrebbe avere accesso a informazioni precise e di facile comprensione sull'impatto ambientale e sul consumo energetico dei prodotti e dei servizi digitali, in modo da essere in grado di compiere scelte responsabili. Tra gli impegni è presente lo sviluppo e la diffusione di "soluzioni digitali con ricadute positive per l'ambiente e il clima".

Come da programma, la dichiarazione sui principi del digitale sarà prossimamente assunta dal Consiglio, dal Parlamento e dalla Commissione congiuntamente. Nelle intenzioni della Commissione, la dichiarazione servirà come riferimento per entrambi gli attori pubblici e privati nello sviluppo e dispiego di nuove tecnologie. Nelle conclusioni "invita gli Stati membri, comprese le loro autorità pubbliche, tutte le parti interessate, la società civile a tutti i livelli e le istituzioni dell’Ue a condividere la responsabilità comune di lavorare per una trasformazione digitale incentrata sull’umano".

La Dichiarazione sarà uno strumento guida anche per l'azione diplomatica dell'Ue e servirà a plasmare i nostri partenariati e le discussioni con i partner internazionali.

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di Luigi Di Marco

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