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Rubrica: Europa e Agenda 2030

Redazione Ansa

L’ultima settimana di attività delle istituzioni Ue è stata caratterizzata dalla cerimonia in memoria della scomparsa prematura del nostro Presidente David Sassoli, e dall’elezione della nuova Presidente nella persona di Roberta Metsola, in sede di prima riunione annuale della plenaria del Parlamento europeo.

Il 21 e il 22 gennaio, si è riunita anche la plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa, in cui sono state discusse le raccomandazioni espresse dai panel dei cittadini e dei relativi panel nazionali sul futuro dell’Europa.

La Commissione europea, in continuità con lo spirito della recentissima Comunicazione sulle raccomandazioni relative all’apprendimento per la sostenibilità ambientale, ha adottato una Strategia europea per le università.

Anche il Comitato economico e sociale europeo si è riunito nella prima sessione plenaria del 2022.

 

Strategia europea per le università

Il 18 gennaio, la Commissione ha adottato una Strategia europea per le università, partendo dalle seguenti premesse:

"Oggi, la nostra società ha bisogno più che mai del contributo delle università. La posizione dell’Europa nel mondo e il benessere e la prosperità delle future generazioni dipendono dalla nostra capacità di risposta alle sfide dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità, della trasformazione digitale e dell’invecchiamento della popolazione. Il settore dell’educazione superiore ha un ruolo essenziale da svolgere nella ripresa post-pandemica dell’Europa e nel plasmare società ed economie sostenibili e resilienti. Università eccellenti e inclusive sono una condizione fondante per società aperte, democratiche e sostenibili che supportino crescita, imprenditorialità ed occupazione".

L’obiettivo principale della Strategia è anche in conseguenza definito per "sostenere e consentire alle università di adattarsi alle mutevoli condizioni, prosperare e contribuire alla resilienza e alla ripresa dell’Europa".

La Commissione sottolinea in particolare il ruolo delle università nel contribuire a risolvere le grandi sfide sociali con un impegno più efficace attraverso la cooperazione transnazionale in Europa e nel mondo. In proposito, entrano nel quadro della strategia anche le raccomandazioni del consiglio per costruire ponti per un’effettiva cooperazione dell'educazione superiore nell'Ue, adottate in pari data, e l’indicazione di misure per un ruolo di leadership europea dell’istruzione superiore in un quadro di cooperazione internazionale.

La Strategia mette in evidenza come le transizioni verde e digitale richiedano un’educazione a prova di futuro, e che il processo necessita di una stretta cooperazione con le industrie e i portatori d’interesse.

La Commissione, oltre a nuove iniziative di promozione e coordinamento europeo, richiede nella strategia che gli Stati membri supportino le università nello sforzo istituzionale complessivo per la sostenibilità, riconoscendo il ruolo chiave che le università rivestono per l’innovazione, e il ruolo di guida alle transizioni verde e digitale.

Viene anche evidenziato come i finanziamenti per le università sono spesso insufficienti per adempiere alla propria missione sociale, soprattutto considerando anche le dinamiche di crescita della domanda e delle aspettative sulle università nell’attuale momento storico. Si ritiene dunque fondamentale che gli Stati membri utilizzino i fondi europei in sinergia con i fondi nazionali e che sviluppino nuovi meccanismi di finanziamento.

Diversità, inclusività e parità di genere, i valori democratici europei, sono considerati dalla Commissione più che mai importanti, e la strategia include in proposito una serie articolata di azioni da mettere in atto anche a livello di Stati membri.

Nel contesto la Commissione segnala l’importanza di valorizzare le esperienze già maturate quale l’iniziativa per le università europee, citando specificamente l’alleanza di 41 università europee nell’ambito dello stesso programma, quale fonte d’ispirazione per tutta la comunità per l’educazione superiore in Europa.

Nel concreto, la Commissione s’impegna a perseguire per metà del 2024 i seguenti obiettivi generali:

  • rafforzare la dimensione europea nell’educazione superiore e nella ricerca;
  • supportare le università come faro dello stile di vita europeo;
  • conferire alle università il ruolo di attori del cambiamento nelle transizioni gemelle verde e digitale;
  • rafforzare il ruolo delle università come motore della leadership globale dell’Ue.

Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione evidenzia la necessità imprescindibile di un allineamento delle priorità politiche e degli investimenti a livello europeo, nazionale, regionale. E sottolinea come "l'attuazione di questa strategia richiederà una più stretta cooperazione con e tra gli Stati membri, le università e le altre parti interessate, precisando: insieme, possiamo sfruttare le basi solide e uniche del settore dell'istruzione superiore in Europa e avvicinare le sue missioni di istruzione, ricerca, innovazione al servizio della società".

La Strategia definisce inoltre quattro iniziative bandiera:

  • sfruttare il programma Erasmus+ e altre iniziative europee e nazionali di ricerca, quali Orizzonte Europa, per rafforzare la collaborazione delle università tra Stati membri, creando forme strutturali di collaborazione, lanciando anche l’idea di campus inter-universitari;
  • istituire uno statuto legale per le alleanze per l’educazione superiore;
  • istituire un titolo di studio europeo che possa essere rilasciato a livello nazionale;
  • diffondere l’uso della carta dello studente europeo, per facilitare la mobilità degli studenti.

La Strategia evidenzia il ruolo chiave delle università nel prevenire il "disallineamento delle competenze e le strozzature che rischiano di ostacolare la ripresa dell'Europa, e nel consentire lo sviluppo dei discenti come pensatori creativi e critici, risolutori di problemi e cittadini attivi e responsabili attrezzati per l'apprendimento permanente". La Commissione richiama in questo senso alcune iniziative già adottate quali la raccomandazione per un approccio europeo alle micro-credenziali per l’apprendimento permanente. In questo contesto è anche fondamentale la cooperazione delle università con gli ecosistemi industriali. La Commissione incita alla creazione di “living labs” per incoraggiare la cooperazione di fronte alle sfide sociali, unendo sul campo studenti e altri stakeholder.

Nelle conclusioni "la Commissione invita gli Stati membri e le loro università a unire le forze a vantaggio dell'istruzione superiore e dell'Unione europea nel suo insieme: è un invito alla riflessione e al dibattito congiunti e al lavoro collaborativo su come possiamo sviluppare insieme la dimensione europea nell'istruzione superiore, nella ricerca e nell'innovazione sfruttando il ​​pieno potenziale delle università". E nel contesto sottolinea ancora l’importanza del coinvolgimento dei giovani, anche in concomitanza con l’iniziativa 2022 anno europeo dei giovani.

Negli stessi giorni è stato rilasciato dal Gruppo di esperti indipendenti nominato dalla Commissione (coordinato da Sandrine Dixson-Declève e di cui fa parte anche Enrico Giovannini) un’importante studio sul tema Industria 5.0, che offre importanti indicazioni anche sul ruolo delle università, perorando un necessario rialzo del livello d’ambizione trasformativa dell’Ue (si veda in proposito l’articolo di approfondimento).

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di Luigi Di Marco

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