ASviS

Alta sostenibilità: pandemia e costo dell’energia non devono frenare lo sviluppo sostenibile

Redazione Ansa

Tra le sfide più importanti di questo 2022 ci sono quella dell’energia con il consistente rialzo dei costi e quella legata alla pandemia, rispetto alla quale sembrano profilarsi l’arrivo di terapie e una progressiva endemizzazione del virus. Quali sono le reali prospettive in questi due ambiti e quali le azioni da intraprendere?

La prima puntata di “Alta sostenibilità” del 2022, andata in onda su Radio Radicale il 3 gennaio e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po, ha fatto il punto sulla situazione italiana, grazie anche alla presenza degli ospiti: Marcella Mallen (presidente dell'ASviS), Fabrizio Pregliasco (virologo e direttore sanitario dell'Ircss Istituto Ortopedico Galeazzi), Davide Tabarelli (presidente di Nomisma energia).

“Per quanto riguarda la transizione ecologica, l’impegno a progredire rapidamente nella decarbonizzazione può risultare divisivo” – ha dichiarato Mallen – “per esempio per il ruolo del gas, per le prospettive (anche solo a livello di studio) del nucleare di nuova generazione, ma anche per dove posizionare i grandi impianti eolici o fotovoltaici”. La presidente dell’ASviS ha ribadito come il rincaro dell’energia non debba far passare il messaggio che le rinnovabili siano più costose e inaffidabili, facendo presente che la mitigazione è necessaria e la transizione non più rinviabile. “L’ASviS ha fatto e continuerà a fare la sua parte tenendo ferma la barra sulla necessità di portare avanti una ‘giusta transizione’ che tuteli le fasce più deboli.” Sulla pandemia, Mallen ha sottolineato come l’ASviS si adoperi per valorizzare le buone pratiche che vengono realizzate nonostante il clima meno solidale che ha caratterizzato la seconda fase rispetto alla prima, e per monitorare le disuguaglianze generate della crisi. “In questo 2022 l’ASviS seguirà tre principali linee di azione: l’advocacy, cioè lo stimolo continuo al governo per proseguire il cammino già intrapreso della sostenibilità; l’educazione allo sviluppo sostenibile per sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica; l’inclusione sociale che renda protagonisti i giovani, le donne e supporti le imprese verso l’economia circolare e la finanza verde.” Mallen ha ricordato, infine, come, proprio in questi giorni, il Parlamento sia in procinto di varare una importante modifica costituzionale che mette al centro la giustizia intergenerazionale.

Pregliasco nel suo intervento ha offerto una lettura della pandemia utilizzando due metafore, “quella dell’effetto del sasso nello stagno, anche se il sasso non è caduto in maniera sincrona ovunque quindi le ondulazioni sono diverse ma sono destinate a terminare”, e quella “dell’iceberg ha a che fare con la dimensione [del fenomeno]”, riferendosi alla limitata conoscenza del reale numero di asintomatici che costituiscono la fetta più imponente delle persone affette da Covid-19. Il virologo ha quindi ricordato che “vaccinarsi vuol dire solidarietà e ci apre anche anche all’economia. [...] In futuro la vaccinazione diventerà un appuntamento annuale come quella influenzale e quindi non universale ma rivolta solo ai fragili.” In conclusione ha evidenziato come il Covid abbia costituito uno stress test per il passaggio da un sistema sanitario centralizzato a uno diffuso.

Tabarelli ha sottolineato che “il 2022 è iniziato con una forte riduzione del prezzo del gas sulle borse londinesi rispetto a dicembre. Per il 2022 si prevede che ci sia più gas in Europa rispetto alla carenza delle scorse settimane e che dal 1 aprile è attesa una riduzione dei costi. Tuttavia siamo a livelli straordinariamente alti". L’esperto ha sottolineato come la transizione sia una sfida molto difficile da affrontare. “È uscito ieri il documento della Commissione europea per l’etichettatura verde del nucleare e del gas. Nel frattempo i prezzi dell'energia sono raddoppiati, è uno shock che somiglia a quello avvenuto degli anni ’70, ma è tutta l’economia globale a essere in forte caos. C’è una grande finanziarizzazione legata all’emissione di debito pubblico, ma c’è anche un problema di inflazione che si attesta al 5% nonché un aumento dei tassi di interesse, tutti fattori che rendono più complessa la gestione del debito soprattutto in Paesi come l’Italia dove manca la crescita”.

di Elita Viola

 

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Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

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