ASviS

Il monitoraggio dell’Agenda 2030 dell’Ue ignora sfide fondamentali

Redazione Ansa

La pandemia causata dal Covid-19 è un campanello d’allarme per il cambiamento, che ha reso manifeste le gravi lacune sociali, economiche e ambientali in tutto il mondo, a cominciare dall’Unione Europea, dove più del 20% della popolazione è a rischio di povertà e di esclusione sociale. I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 devono guidare il cambiamento positivo nell’Unione Europea ma il loro monitoraggio deve essere migliorato, considerando alcune sfide fondamentali per la sostenibilità e coinvolgendo la società civile, al fine di innescare il dibattito anche dal basso. Ad affermarlo è il rapporto dal titolo “Time to reach for the moon – The Eu needs to step up action and lead the transformation to sustainability”, pubblicato il 25 settembre da SDG Watch, l’alleanza di organizzazioni della società civile impegnate sulla sostenibilità in Ue. Il documento analizza le lacune e le criticità di ciascuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Europa anche durante il periodo della pandemia, associando altrettante soluzioni e buone pratiche provenienti da singole esperienze europee. Tra gli esempi di best practices, il dossier menziona l’iniziativa #AlleanzaAgisce, con cui l’ASviS ha messo in mostra l’impegno di aderenti e associati per aiutare l’Italia a superare la crisi durante la pandemia, attraverso portali, webinar, progetti universitari ed educativi.

Secondo il Rapporto, i monitoraggi annuali degli SDGs effettuati dall’Eurostat “forniscono un quadro eccessivamente positivo”, perché valorizzano i progressi lenti, senza considerare le sfide più urgenti e difficili, dando così “un’illusione di sostenibilità” che non aiuta il reale cambiamento e la messa in campo di nuove pratiche e di nuove politiche.

Un esempio riportato nel documento riguarda il fatto che gli SDGs richiedono un lavoro dignitoso e un consumo e una produzione sostenibili. Tuttavia, nessun indicatore esamina la sostenibilità delle catene di approvvigionamento globali dell'Ue, né le loro violazioni dei diritti umani e del lavoro né i loro impatti ambientali negativi. Un altro punto critico riguarda il fatto che il monitoraggio degli SDGs dell'Ue non esamina alcune delle forme più estreme di povertà e disuguaglianza. I senzatetto sono aumentati in quasi tutti gli Stati membri ma questo dato, rileva il documento, non viene tracciato.

Per quanto riguarda il monitoraggio degli SDGs, il dossier di SDG Watch Europe suggerisce alcuni cambiamenti necessari per renderlo partecipativo e funzionale, tra cui:

  • l’istituzione di un “SDG Forum” per gli stakeholder coinvolti;
  • una strategia di sviluppo sostenibile globale posta al centro delle politiche del Parlamento Europeo;
  • il monitoraggio annuale, multi-annuale e regionale degli SDGs che completi i dati elaborati da Eurostat.

Il reporting attuale, spiega il dossier, sconta la debolezza della metodologia di analisi e degli indicatori usati da Eurostat, insieme al “mancato coinvolgimento strutturale della società civile o di altre parti interessati cruciali, come il Parlamento europeo, per consentire una discussione critica del nostro livello di sostenibiità”. La pandemia di Covid-19, continua il Rapporto, ha avuto un impatto negativo tangibile sul raggiungimento degli SGDs a livello mondiale, sia dal punto di vista ambientale che sociale ed economico, aggravando la qualità della vita di donne, anziani, giovani, rifugiati politici e migranti.

Per questo, si rende necessario un cambio di paradigma che avvicini i cittadini agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e mobiliti le classi politiche verso il cambiamento positivo, mettendo in atto alcune raccomandazioni:

  • usare gli SDGs e gli Accordi di Parigi sul clima come strumenti utili per uscire dalla crisi globale causata dalla pandemia;
  • mettere in campo budget green e strategie di sostenibilità;
  • applicare penalità verso coloro che inquinano e i cosiddetti “paradisi fiscali”;
  • implementare gli sforzi per la cancellazione del debito e allentare le misure rigide di austerità verso i Paesi in difficoltà;
  • procedere con azioni globali contro la fame e la povertà.

Scarica il Rapporto

 

di Viola Brancatella

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