Abruzzo

Supercomputer e IA per prevenire disastri naturali

Il Consorzio Hpc4dr riunisce atenei e centri di ricerca

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 13 OTT - I principali enti pubblici di ricerca e le università di Abruzzo, Marche e Molise, al lavoro insieme nel Consorzio Hpc4dr, un progetto volto alla riduzione del rischio di catastrofi e disastri naturali o antropogenici attraverso l'uso di un'infrastruttura tecnologica di calcolo ad alte prestazioni, con tanto di utilizzo di supercomputer e di intelligenza artificiale.
    Il Consorzio è stato presentato oggi, in occasione della Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri, in un incontro al rettorato dell'Università dell'Aquila. "Abbiamo sperimentato direttamente - ha detto il rettore Univaq Edoardo Alesse - cosa vuole dire resilienza e ricostruzione dopo un disastro naturale, di cui, arrivando a L'Aquila, avrete notato ancora i segni. Oltre all'interdisciplinarietà, ritengo che sia fondamentale l'aspetto di cross-regionalità dei territori coinvolti dal Consorzio".
    Lelio Iapadre, docente dell'ateneo aquilano e presidente del Consorzio, ha poi illustrato i passaggi e le motivazioni che hanno spinto alla realizzazione di Hpc4dr. "Il Consorzio - ha detto - si propone di mettere a disposizione della comunità internazionale il patrimonio di esperienze e competenze accumulato nei sistemi territoriali delle tre regioni in cui opera per quanto riguarda la resilienza ai disastri naturali e antropogenici. L'organizzazione delle ricerche - ha aggiunto - è simile a quella di una catena del valore, in cui a monte si trovano le analisi scientifiche volte a valutare probabilità e pericolosità dei disastri, come input utili per la valutazione della vulnerabilità e dell'esposizione dei territori, per la preparazione e la gestione delle emergenze di protezione civile e per i processi di ricostruzione materiale e immateriale".
    Il Consorzio riunisce i principali enti pubblici di ricerca (Cnr, Inaf, Infn, Ingv) e otto università delle regioni Abruzzo, Marche e Molise. "Ci è sembrato naturale - ha detto poi la rettrice Gssi - viste le esperienze vissute con le vicende che hanno colpito il Centro Italia e la localizzazione dei centri di ricerca e delle università coinvolte, pensare di realizzare un centro nazionale in cui i temi dei disastri naturali e del rischio di catastrofi fossero centrali". (ANSA).
   

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