Abruzzo

UnivAQ, presenta borsa di studio con Harvard Medical School

Borsa finanziata da Carlo Ruggeri imprenditore italo-americano

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 03 FEB - Una borsa di studio annuale, tra la Harvard Medical School di Boston e l'Università dell'Aquila, per gli studenti di area biomedica, ingegneria, fisica, chimica e matematica di UnivAQ. La borsa consentirà agli studenti di trascorrere un semestre nel laboratorio diretto dal Prof. Joseph Loscalzo, luminare della medicina mondiale, direttore del Dipartimento di Medicina e chief doctor al Brigham and Women's Hospital, nonché titolare della Cattedra Hersey in Teoria e pratica della medicina presso la Harvard Medical School, e fare ricerca nel settore della Network Medicine. La borsa sarà denominata "Ruggeri Research Fellowship in Network Medicine" in quanto finanziata dal dott. Carlo Ruggeri è imprenditore e filantropo italo-americano che vive tra gli Stati Uniti e il suo paese natale, Cagnano Amiterno (AQ). Ruggeri è fondatore della Alcor Scientific, un'azienda leader nel mercato mondiale della diagnostica e della tecnologia medica. "Celebriamo un evento che oltre ad un valore accademico, ha anche un profondo significato umano. Un cittadino aquilano che ha girato il mondo ma non ha dimenticato le sue origini", così il rettore Edoardo Alesse nel presentare la borsa.
    "La cooperazione internazionale, con valore sociale è una delle missioni del nostro Ateneo", ha detto il prof. Bruno Rubino, prorettore delegato per gli Affari internazionali. "È motivo di orgoglio che l'internazionalizzazione, punto strategico dell'Università, passi attraverso questo progetto. Supporteremo il progetto anche con le nostre forze per gli studenti più bisognosi". "Le qualità umane delle persone emergono e portano a definire il percorso delle persone", sottolinea il prof. Antonio Mecozzi, professore di Fisica della materia al Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche (DSFC) di UnivAQ. "L'idea - ha spiegato Ruggieri - mi è venuta perché volevo sostenere questa nuova branca della medicina chiamata Network Medicine, di cui è pioniere il mio amico Joseph Loscalzo, titolare della cattedra di Cardiologia a Harvard, e al tempo stesso volevo realizzare qualcosa di concreto per l'Università dell'Aquila, l'università della mia città, dove ho anche studiato. Il rettore Alesse, i professori Rubino e Mecozzi e tutto l'ateneo si sono subito dimostrati entusiasti e disponibili ad accogliere la mia proposta, dando prova di modernità e apertura mentale. Per ora partiremo con la borsa di studio, ma il mio intento è quello di sviluppare ulteriormente questa collaborazione, allargandola magari ad altri campi". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it