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Allevatori e lupi, sulla Maiella una convivenza che fa scuola

Ruolo cane pastore abruzzese all'attenzione della stampa tedesca

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 24 MAR - L'esperienza degli allevatori della Maiella e il cammino fatto dal Parco Nazionale per favorire la coesistenza tra grandi carnivori e attività dell'uomo all'attenzione della stampa internazionale. "Cani da guardia del gregge: possiamo imparare dall'esperienza italiana?" è la domanda che si pone la testata web 'Bayern24' di Monaco di Baviera in un ampio articolo. E oggi oggi ne ha parlato Monika Köstlin, alle 11.05, su Radio Bayern2.
    "Il lupo sta ampliando il proprio areale di distribuzione non solo in Italia, ma in tutti i Paesi europei, tra cui la Germania. Il modello che desta grande interesse in Europa - spiega Simone Angelucci, veterinario del Parco nazionale della Maiella - è quello che rappresenta i nostri 120 allevamenti convivere con una delle più alte densità di lupi al mondo. Non che questo sia scontato né che per i nostri allevatori non vi siano problemi da affrontare quotidianamente, ma l'incontro tra i dati scientifici del Parco della Maiella e le voci degli allevatori stessi testimonia che una convivenza non solo è possibile, ma, anche, in qualche modo, 'esportabile'". Qui il documentario 'Allevatori della Montagna Madre' .
    Doris Fenske e Christiane Büld-Campetti hanno raccolto le voci del pastore Mirko Di Francesco di Serramonacesca e dello stesso Angelucci.
    Di Francesco, con le sue 600 pecore e otto cani pastore abruzzese a guardia del gregge, ha spiegato ai colleghi tedeschi che investire sulla custodia del gregge e su un gruppo ben assortito di cani da guardiania gli ha permesso di non avere nessun attacco per anni. "Anche se i cani sembrano completamente rilassati, la loro attenzione non cade mai. Quando i cani si allertano, radunano le pecore e le proteggono attivamente, portandole al di fuori della zona di pericolo".
    "Il 95 per cento del cibo del lupo sulla Maiella è costituito da cinghiali, cervi e caprioli - riferisce Angelucci, riportando gli esiti degli studi portati avanti da anni dai tecnici del Parco - Le predazioni sul bestiame avvengono solo dove gli allevamenti mostrano particolari vulnerabilità, legate a una scarsa custodia, che a volte si verifica anche negli allevamenti meglio forniti e abituati ad attuare sistemi di prevenzione idonei. Riconosciamo il grande merito dei nostri allevatori e cerchiamo di sostenerli anzitutto sburocratizzando le procedure di indennizzo, che stiamo migliorando e velocizzando (siamo arrivati a rimborsare a 24 ore dalla denuncia del danno) e sostenendoli con sistemi di prevenzione pensati per ciascuna azienda e adattati ad ogni particolare contesto".
    L'area della Baviera è interessata dalla presenza di alcuni branchi di lupi che stanno creando non pochi problemi all'allevamento locale, il governo bavarese sta cercando correre ai ripari. Sarà utile l'esperienza della Maiella? Intanto, la prossima estate, una delegazione del Parco e di allevatori della Maiella sarà ospite del progetto LIFE LifeStock e porterà un gruppo di cani da pastore ai colleghi del Tirolo austriaco. (ANSA).
   

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