Abruzzo

Passa norma su trasporto pubblico locale

Approvata a maggioranza. Possibili affidamenti in house e gare

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 1 AGO - Il Consiglio regionale d'Abruzzo ha approvato a maggioranza una norma sul trasporto pubblico locale che prevede la designazione della Regione come ente di governo del bacino unico di programmazione. A votare a favore la maggioranza di centrosinistra e Sinistra Italiana, contro le opposizioni di centrodestra e il Movimento Cinque Stelle. Si tratta di un atto che consente l'allineamento ai dettami governativi e, dunque, la possibilità di affidamenti in-house e l'indizione delle gare. Per quanto riguarda le modalità di esercizio delle funzioni da parte della Regione favorirà le intese con gli enti locali. E' previsto, in caso di inerzia degli enti locali o di mancato raggiungimento dell'intesa, che il presidente della Giunta regionale eserciti i poteri sostitutivi in base a quanto dispone l'articolo 3 bis del Decreto legge 138/2011. "Ci troviamo di fronte alla svolta normativa che consente alla Regione, d'intesa con gli enti locali, di rispettare i termini stabiliti dal legislatore nazionale, oltre il quale la Regione Abruzzo rischia un taglio dei trasferimenti a regime di oltre 20 milioni di euro - spiega il consigliere regionale del Pd con delega ai trasporti Camillo D'Alessandro - Inoltre, con l'ente di governo si potrà procedere, entro il termine del 30 settembre, all'affidamento in house dei servizi di trasporto pubblico locale a TUA, alla definizione dei lotti, alle gare.
    Spiace rilevare che dopo aver condiviso modifiche al testo in Commissione con il centrodestra che ha votato favorevolmente la legge, poi in aula, a distanza di un'ora, abbia cambiato opinione votando contro la legge. Non vorrei - dice D'Alessandro - che tale cambiamento sia dovuto in sostanza all'avversione all'affidamento in house dei servizi di Tpl a Tua. Ricordo che l'azienda ha chiuso il bilancio in utile e che rappresenta circa l'80 per cento del Tpl in cui lavorano oltre 1600 dipendenti.
    Dal loro passato avevamo ricevuto tre società (con un costo per cda, direttori generali e collegio revisori, pari a circa un milione di euro all'anno, risparmiati oggi con Tua) di cui una, in particolare con i libri quasi in tribunale, con una legge da loro approvata che prevedeva la società unica, ma guarda caso mai realizzata. Non posso dire - conclude - che sia stato un disegno, coerente con la decisione di oggi, ma noi non abbiamo consentito la svendita ai saldi di fine stagione delle società pubbliche".
   

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