Abruzzo

Ad Isola del Gran Sasso il Giubileo degli ammalati

Di Giosia, azione della Asl è imperniata su umanizzazione cure

Redazione Ansa

(ANSA) - ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA, 04 SET - "La prossimità via per una nuova cultura della salute". E' il tema attorno al quale questa mattina, al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, si è svolto il Giubileo degli ammalati e degli operatori sanitari. Ad aprire i lavori i saluti del sindaco di Isola del Gran Sasso Andrea Ianni e di quello di Teramo, Gianguido D'Alberto, in qualità di presidente del comitato ristretto dei sindaci, ai quali è seguito l'intervento del vescovo Lorenzo Leuzzi che ha invitato tutti i presenti a "fare di più" per aiutare i malati. Tra gli interventi anche quello direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia.
    "L'azione dell'attuale direzione strategica della Asl - ha dichiarato - è imperniata sul concetto di umanizzazione delle cure: è prioritario fare in modo che il paziente non sia solo l'oggetto delle terapie, ma un soggetto che va trattato con più umanità e rispetto proprio perché è ammalato e quindi bisognoso di protezione e accudimento. Ecco quindi che torna quella "prossimità" che è stata posta dalla Chiesa teramana al centro di questo Giubileo: stare vicino al malato, occuparsi di lui non solo dal punto di vista biologico ma anche dal punto di vista psicologico e relazionale". Di Giosia ha anche annunciato che la Asl ha attivato ambulatori di prossimità a Bisenti e Mosciano e che è in attesa di reperire il personale infermieristico per quelli di Castel Castagna e Tossicia e successivamente di Cellino Attanasio. All'intervento di Di Giosia ha fatto seguito quello dell'assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, per la quale "dopo anni di tagli, in cui la fragilità è stata messa in second'ordine, la "prossimità" sarà la nuova lettura della sanità". Tra le novità, come sottolineato da Verì", la creazione di "una rete di 28 Case della salute che daranno servizi ai cittadini". A ribadire l'importanza della medicina territoriale anche la presidente dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, che ha evidenziato la necessità di valorizzazione il ruolo dei medici di famiglia "che sono delusi perché hanno perso la vocazione alla prossimità". Importante, secondo Mariella Enoc, anche la figura dell'infermiere di famiglia. A chiudere il dibattito l'arcivescovo di Pescara-Penne Tommaso Valentinetti. "Dobbiamo porci la domanda se nel sistema sanitario non dobbiamo maggiormente valorizzare i centri di eccellenza che devono essere anche centri di formazione - ha osservato - una formazione a un diverso modo di concepire la sanità non vista più come "produzione" ma vicina al malato". A celebrare la santa messa l'arcivescovo dell'Aquila e presidente Ceam Giuseppe Petrocchi. (ANSA).
   

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