Abruzzo

Acqua, Marsilio e Imprudente, sforzo Regione senza precedenti

Ad Avezzano per convegno di Coldiretti e Anbi

Redazione Ansa

(ANSA) - AVEZZANO, 13 MAR - "Il tema dell'acqua è davvero una priorità assoluta. Ogni goccia d'acqua deve finire per dissetare le nostre colture e non deve andare dispersa in eccessi di irrigazione e sprechi dovuti a tubature obsolete. La Regione Abruzzo grazie anche ai fondi Pnrr ha messo insieme qualche centinaio di milioni da investire in acquedotti e impianti irrigui. E' uno sforzo senza precedenti che stiamo facendo per mettere riparo a un sistema irriguo, è il caso di dirlo, che faceva acqua da tutte le parti". Lo ha detto il presidente Marco Marsilio ad Avezzano al convegno promosso da Coldiretti e Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi) "Acqua: una risorsa da gestire e da conservare per la nostra produzione di cibo". Presenti anche il vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente, con delega all'Agricoltura, il sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole e alimentari, Luigi D'Eramo, e il direttore del dipartimento Agricoltura, Elena Sico.
    "Domani sarò a Bruxelles per una tre giorni di seduta plenaria - ha detto Marsilio - dove tornerò a sollevare questa priorità affinché si guardi con più attenzione a questi temi e ciò si traduca in massicci investimenti, nella possibilità di fare invasi e impianti irrigui, ottimizzando la risorsa irrigua e fare in modo che nessuna goccia d'acqua vada più sprecata. E' una delle nostre priorità di mandato. Stiamo insistendo sulla realizzazione della rete irrigua del Fucino, infrastruttura chiave per l'agricoltura abruzzese e il territorio marsicano, entro l'anno potremo avviare la gara d'appalto".
    "Abbiamo finanziato e in parte realizzato interventi - ha detto Imprudente - per migliorare il sistema idrico integrato, attraverso un approccio complessivo di sistema per poter gestire la risorsa acqua come occasione di sviluppo e crescita, stanziando circa 470 milioni e destinando in primis 130 milioni per la messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso, il più grande d'Abruzzo, che serve circa 800 mila abruzzesi, e il resto per ridurre le perdite nella rete idrica, potenziare il sistema irriguo fondamentale per il comparto agricolo, lo sviluppo del sistema depurativo e, in ultimo, per i contratti di fiume".
    (ANSA).
   

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