Abruzzo

La 'Resistenza Umanitaria' a Teatro, Chieti racconta la guerra

Al Marrucino, spettacolo di Sacerdote su Liberazione Abruzzo

Redazione Ansa

(ANSA) - CHIETI, 07 GIU - "Quando il grano maturò, storie di gente re-sistente" è il titolo dello spettacolo di narrazione teatrale di Marcello Sacerdote, che ne è anche l'unico protagonista, con la regia di Laura Curino e la musica di Valerio Bucciarelli Voric, che sarà messo in scena il prima assoluta nazionale il 13 giugno prossimo al teatro Marrucino di Chieti. Un evento patrocinato e promosso anche dal Comune e dalla Provincia di Chieti, scelto per celebrare il giorno della liberazione dell'Abruzzo e della città.
    Lo spettacolo, curato da Cuntaterra, una realtà artistica e culturale abruzzese che si occupa di teatro, musica cultura e arte popolare, e che è stato presentato nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Comune a Chieti, presente il vice sindaco Paolo De Cesare "è un progetto, il tentativo di raccontare la memoria attraverso le vicende umane che hanno attraversato la storia della seconda guerra mondiale in Abruzzo - ha detto Sacerdote -, e anche espresso il tema della resistenza umanitaria che è un tipo di resistenza non armata, che si espresse soprattutto a livello dei ceti popolari, dei contadini, dei pastori del nostro territorio, delle donne, degli uomini, degli anziani, dei bambini che, con gesti eroici e silenziosi, cercarono di reagire a una situazione di ingiustizia sociale, di crisi umanitaria come quelle che si presentano in un ambito di guerra. E sono delle memorie - ha detto ancora Sacerdote - che ci aiutano a riscoprire i nostri vissuti civili, anche affettivi, soprattutto ci aiutano a tentare una lettura del nostro presente in cui queste tematiche, ahimè, sono ancora assai cocenti. È uno spettacolo che cerca di raccontare questa storia dal 1943 al 1944, liberazione d'Abruzzo, con uno sguardo alla liberazione d'Italia, che ci connette tramite anche le vicende delle bande partigiane, la brigata Maiella che fu la prima ad entrare nella Bologna liberata nel 1945, e allargare a un ambito di progetto, quindi che questo spettacolo possa diventare un lavoro a fare nelle scuole, una creazione di un archivio, una rete di persone esperienze, di ricerca storica da portare avanti". (ANSA).
   

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