Abruzzo

Piscine:dg Aquaniene, caro bollette nuova tegola,azzerare tasse

Nagni, chi viene a nuotare grava meno sul sistema sanitario

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 12 MAR - "Il caro bollette è un'altra tegola, dopo la pandemia, che si abbatte sulla gestione impiantistica perché è una situazione che crea grosse difficoltà: anche lì però c'è un problema professionale che non è stato evidenziato, ma bisogna tenerne conto". A sottolinearlo è il direttore generale di Aquaniene e socio del Circolo Canottieri Aniene, Gianni Nagni, interpellato a proposito delle difficoltà delle piscine a venire fuori dalla crisi generata da due anni di pandemia.
    Nagni, prima di diventare dirigente di Aquaniene, è stato atleta e allenatore: campione e primatista italiano negli 800 e 1500 stile libero dal 1978 al 1981, tecnico della nazionale dal 2000 al 2010 con all'attivo tre Olimpiadi (Sidney 2000, Atene 2004, Pechino 2008) e otto mondiali.
    Secondo Nagni dovrebbe essere Sport e Salute (azienda pubblica del Mef che fa da riferimento per tutta l'attività di base, ndr) a interagire con il Governo, per individuare fondi dal Pnrr o per intervenire sulle accise, proponendo agevolazioni o il loro azzeramento, per affrontare il 'caro bollette'. "Perchè - dichiara all'ANSA - non considerare lo sport dell'impiantistica di base per il benessere della salute al pari di strutture che hanno delle agevolazioni? Tanto più che se uno viene in piscina fa sport e grava meno sul sistema sanitario nazionale; quindi alla fine si realizza comunque un risparmio".
    Parlando dei problemi delle piscine Nagni sottolinea che "già prima del Covid qualcuno aveva dei problemi, ma riusciva a sopravvivere. Nel momento in cui c'è stata la pandemia si è resettato tutto: chi stava in leggera difficoltà prima, durante e dopo la pandemia o soccombe o chiude la piscina o non riesce a gestirla nuovamente perchè le difficoltà sono venute alla luce tutte insieme. Quindi soltanto le società virtuose e gli impianti sportivi ben gestiti, dopo le numerose problematiche di questi due anni, sono riusciti quantomeno a sopravvivere".
    "Una volta - ricorda - la gestione degli impianti veniva fatta anche da appassionati o da volontari piuttosto che da gente che magari veniva dal settore, adesso la gestione di impianti sportivi deve essere fatta come una vera e propria azienda dello sport. Quando gestisci l'attività dove hai a che fare con fornitori, utenze, collaboratori, personale dipendente e utenti, devi avere delle capacità gestionali non indifferenti, secondo quella che è l'organizzazione prevalentemente aziendale".
    Tornando alla questione del 'caro bollette' Nagni sostiene che cambiare fornitore spesso può risultare una soluzione errata. "Io stabilisco un rapporto di fiducia con il consulente dell'azienda che presumo sia quella giusta - spiega - e pattuisco il miglior prezzo possibile ovviamente per uno o due anni considerato che il mercato è libero. Visto che siamo un'azienda e che devo presentare un bilancio preventivo in assemblea ai soci, i costi devono essere quantomeno certi: siccome so più o meno quanto consuma il mio impianto devo avere dei prezzi stabili". (ANSA).
   

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