Abruzzo

Resistenza: Chieti e Pescara unite a Colle Pineta

Celebrazione per eccidio partigiani presso scuola 11 febbraio

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 11 FEB - "Chieti e Pescara unite stamane dalla celebrazione dell'anniversario dell'uccisione dei nove partigiani della Banda Palombaro avvenuta a Colle Pineta l'11 febbraio di 78 anni fa. Il luogo dove ogni anno si rinnova il culto della memoria delle 9 giovani vite è quello della scuola "11 febbraio 1944", che da sempre dà futuro al filo rosso della storia, dove il sindaco Diego Ferrara si è aggiunto alle autorità del territorio, portando il gonfalone della città. Un ricordo che sarà rinnovato nel pomeriggio di oggi anche a Chieti, in un momento di raccoglimento che si terrà in piazza Martiri della Libertà dalle ore 17.45, in sinergia con l'ANPI di Chieti". Così in una nota il comune di Chieti.
    "Voglio ringraziare tutti i presenti e portare qui il saluto della Città di Chieti. Vengo con grande emozione a questa cerimonia, perché la memoria che qui si coltiva appartiene anche a noi - ha detto il primo cittadino durante la celebrazione - Sono passati 78 anni dall'uccisione dei partigiani di Colle Pineta, avvenuta nei pressi di questo cippo dove oggi si trova la Scuola Primaria "11 Febbraio '44" e nove cipressi che quasi simboleggiano la memoria di quegli uomini, alcuni poco più che ragazzi, parte della comunità teatina. Avevano tra i 17 e i 30 anni quelli che sono diventati i Martiri di Colle Pineta, perché furono prima rinchiusi e torturati nelle carceri di San Francesco a Chieti, in seguito condannati dapprima all'impiccagione e, per finire, fucilati nel fiore degli anni qui, davanti a un plotone di esecuzione che forse era composto di altrettanti giovani uomini. L'11 febbraio del 1944 questa collina fu l'ultima cosa che i nostri concittadini videro e i loro corpi furono gettati e seppelliti lì proprio nei pressi di questo cippo intorno a cui oggi si raccolgono le nostre città e dove, grazie alla sensibilità e al culto della memoria di questa scuola, i loro nomi continuano a vivere ancora oggi". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it