Abruzzo

Sisma L'Aquila:Petrocchi,preghiamo anche per vittime Covid

Omelia arcivescovo a 12 anni tragedia:battaglia è impresa Popolo

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 05 APR - "Dopo la calamità del terremoto 2009, con le sue repliche del 2016 e 2017, si è abbattuta, nel nostro territorio, l'emergenza pandemica. Preghiamo per i deceduti a causa della epidemia, per quanti hanno contratto il contagio e per le loro famiglie. Esprimiamo profonda partecipazione a coloro che hanno subìto danni professionali e relazionali: nessuno è escluso dal nostro abbraccio fraterno e dalla nostra 'prossimità fattiva'.Così l'arcivescovo metropolita dellAquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, nella omelia pronunciata nella Santa Messa celebrata nella chiesa del Suffragio, in occasione del 12esimo anniversario del terremoto del 6 aprile del 2009, funzione religiosa che ha aperto le commemorazioni caratterizzate da un programma ridotto per via del coronavirus. "Preghiamo per i deceduti a causa della epidemia, per quanti hanno contratto il contagio e per le loro famiglie. Esprimiamo profonda partecipazione a coloro che hanno subìto danni professionali e relazionali: nessuno è escluso dal nostro abbraccio fraterno e dalla nostra 'prossimità fattiva'.
    Anche questa battaglia non può gestita solo da una élite, ma costituisce una impresa di Popolo. Non bastano atteggiamenti 'virtuosi' di una minoranza, che possono essere diluiti o azzerati da comportamenti dannosi di un'altra porzione di persone. Anche se le urgenti e necessarie strategie 'tecnico-scientifiche' e 'farmacologiche' (come la vaccinazione di massa) risolvessero nel tempo il problema sanitario, ma non venissero messi in campo gli indispensabili stili cognitivi e relazionali, segnati da una coesione matura e fattiva, i costi umani - come anche i guasti sociali ed economici - sarebbero disastrosi, e questo non possiamo permettercelo - conclude il prelato. (ANSA).
   

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