Abruzzo

Palestre ancora chiuse, Scurti 'riaprire! Lo sport è salute'

Presidente Commissione comunale 'norme rispettate, Coni dov'è?'

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 12 MAR - "Dopo un anno di stop forzato, palestre e impianti sportivi vanno riaperti. I piccoli imprenditori che li gestiscono si sono da tempo adeguati a disposizioni dei Decreti Ministeriali anti-Covid e ordinanze regionali, sostenendo spese importanti, e non possono restare in balia dell'altalena di numeri e dati inerenti i contagi. Devono poter riprendere l'attività contingentando ingressi e presenze, misura facilmente verificabile. Attendo la voce di organismi, a partire dal Coni e dalle Federazioni sportive, che sinora hanno assistito silenziosi alla pioggia di Decreti, ordinanze e disposizioni senza alzare un solo dito a difesa della categoria". Così il presidente della Commissione Sport al Comune di Pescara Adamo Scurti raccoglie l'invocazione di aiuto di un comparto economico fermo da marzo 2020 a causa della pandemia.
    "Parliamo probabilmente dell'unico settore al quale in 365 giorni non è stato permesso di tornare a lavorare neanche un'ora - sottolinea Scurti - La situazione è divenuta inaccettabile: oggi le palestre sono luoghi sicuri, spazi di almeno 300 metri quadrati in cui è possibile rispettare le distanze, far accedere gli atleti su prenotazione e con orari contingentati e garantire la costante sanificazione. Centinaia di partite Iva a settembre non potranno riaprire, un danno economico grave per una città che, per l'Istat, conta il maggior numero di palestre d'Italia, con indotto non indifferente".
    Scurti ricorda poi che "la pratica sportiva non ha solo finalità ludica o agonistica, ma rilevanza psicologica e sociale fondamentale. Gli stessi virologi ricordano che praticare attività fisica è strumento di contrasto del Covid, senza dimenticare che lo sport previene patologie metaboliche e tumorali. E' incomprensibile imporre la chiusura di attività obbligate a sostenere costi per adeguare gli spazi alle norme anti-Covid e dieci giorni dopo si sono ritrovate con un provvedimento di chiusura mai revocato, ma con fatture e bollette da saldare. Chiediamo che le Istituzioni pongano fine a una serrata ingiustificata: ci sono le condizioni per permettere alle palestre di riprendere il lavoro nel rispetto delle norme anti-Covid". (ANSA).
   

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