Abruzzo

Naiadi: Ati ufficializza rinuncia a gestione impianto

Regione al lavoro su futuro, priorità tutela dipendenti

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 26 FEB - L'Ati che ha assunto la gestione della struttura sportiva dal luglio 2019 ha trasmesso ieri sera alle 21 alla Regione Abruzzo il verbale dell'Assemblea dei soci con il quale ha deciso di restituire le chiavi del complesso e di non riaprire. A confermarlo è il presidente della Commissione Statuto del Comune di Pescara Claudio Croce.
    "Nei prossimi giorni la Regione Abruzzo, proprietaria de Le Naiadi, ufficializzerà le proprie decisioni in merito alla riapertura immediata intanto del Palapallanuoto - spiega Croce - scegliendo la formula migliore in via temporanea, anche al fine di salvaguardare i posti di lavoro. Nel frattempo tecnici e giunta Marsilio dovranno individuare il percorso più idoneo per garantire continuità operativa alle vasche, ovvero vagliare il Project Financing rimodulato e ripresentato dalla cordata di imprenditori interessati, oppure procedere con un nuovo bando per un affidamento duraturo nel tempo, parliamo di almeno 10 anni".
    "Come comunicato dal dirigente regionale del Servizio Politiche turistiche, Sport e Cultura Carlo Tereo De Landerset, la Regione lunedì ha di nuovo ribadito all'Ati - ha detto Croce - il dovere di riaprire almeno una vasca, il Pallapallanuoto, per consentire alle squadre impegnate nei campionati di interesse Coni di potersi allenare e di giocare le partite casalinghe a Le Naiadi. Lunedì peraltro si erano posti anche dei paletti per fare chiarezza, ovvero la Regione aveva confermato la propria disponibilità a concedere un contributo all'Ati per aiutarla nella fase della ripresa, considerando che la stessa si era impegnata a gestire l'impianto sino al prossimo 31 luglio 2021. È stata anche chiarita la presunta mancata corresponsione dei 35mila euro all'Ati per rimborsare lavori di manutenzione straordinaria anticipati dall'Ati: in realtà, il dirigente De Landerset ha confermato che gli uffici regionali stanno completando l'istruttoria della richiesta, da cui sarebbero comunque già emerse delle incongruenze, ovvero lavori mai autorizzati dalla Regione, ma eseguiti comunque dall'Ati, e, di contro, opere richieste e non realizzate". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it