Abruzzo

Corruzione in Abruzzo, coinvolto anche ex parlamentare di Forza Italia

Operazione nell'Aquilano, ai domiciliari anche il sindaco di Celano

Un'auto dei Carabinieri. Immagine d'archivio

Redazione Ansa

Una vasta operazione per reati contro la pubblica amministrazione nel Comune di Celano, in provincia dell'Aquila, è stata eseguita dai carabinieri del Comando provinciale dell'Aquila: con l'accusa di corruzione sono state arrestate 25 persone tra le quali l'ex parlamentare del Pdl e di Fi Filippo Piccone nonché vicesindaco di Celano e il sindaco di Celano, Settimio Santilli (FdI). Nell'operazione sono coinvolti amministratori e funzionari del Comune marsicano, liberi professionisti e imprenditori residenti nelle province di L'Aquila, Roma, Teramo e Pescara. 

Delle 25 persone coinvolte, otto sono state colpite da misure di restrizione della libertà: il vice sindaco, Filippo Piccone è in carcere, mentre il sindaco, Settimio Santilli è ai domiciliari. Piccone, politico e imprenditore, è stato più volte sindaco e proprio a Celano ha costruito la sua carriera politica che nel maggio 2019 lo ha portato a sfiorare la elezioni al Parlamento Europeo.

L'inchiesta, denominata "Acqua fresca", ha decapitato il Comune di Celano: ai domiciliari, oltre al sindaco, sono finiti il segretario comunale, Giampiero Attili, e i dirigenti Daniela Di Censo, Luigi Aratari e Valter Specchio, quest'ultimo già coinvolto in un'inchiesta su irregolarità negli appalti per le scuole, ai tempi in cui era direttore generale della Provincia dell'Aquila. Agli arresti domiciliari anche gli imprenditori Goffredo Mascitti e Livio Paris.

A carico dei 25 finiti sotto inchiesta, a vario titolo, le accuse di induzione indebita a dare o promettere utilità, ex concussione, istigazione alla corruzione, turbata libertà nella scelta del contraente, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, falsità ideologica, turbata libertà degli incanti e tentato peculato. Le misure cautelari dell'operazione condotta dal comando provinciale dei carabinieri dell'Aquila, guidati dal colonnello Nazareno Santantonio, sono state firmate dal Gip del Tribunale di Avezzano Maria Proia su richiesta del Pm della Procura marsicana Andrea Padalino.

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