Abruzzo

Associazione Vastese Stampa piange scomparsa Peppino Catania

Decano giornalismo a Vasto, aveva 91 anni

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 09 GEN - L'Associazione Vastese della Stampa piange la scomparsa di uno dei suoi padri fondatori, la sua guida per oltre un trentennio, Giuseppe Catania, decano del giornalismo a Vasto, morto a 91 anni. Ha collaborato con molte testate cittadine, abruzzesi e nazionali, ma il suo lungo periodo al giornale 'Il Tempo' dal 1957 al 1983, oltre un quarto di secolo, ha lasciato un segno indelebile."Il decano dei giornalisti vastesi - si legge in una nota dell'Associazione - è partito per il suo ultimo viaggio portando con sé la sua professionalità, la competenza, il rispetto per la deontologia, qualità che nel corso degli anni ha trasmesso a tutte le nuove leve del giornalismo vastese e non solo. A noi che lo abbiamo conosciuto, amato, stimato mancheranno i suoi modi cordiali, i suoi sorrisi, i suoi aneddoti, il suo amore viscerale per la nostra città che lo ha accolto in tempo di guerra e della quale, per oltre 70 anni, fino agli ultimi giorni che lo hanno reso possibile, ha raccontato splendide pagine di cultura e ricerca storica. Da grande uomo di cultura qual era, trasformava spesso l'informazione in sapere e la comunicazione in divulgazione.
    Toni sempre sobri, appassionati, oggettivi, ricercati. Insomma una forma di giornalismo serio, senza compromessi e sempre con una prospettiva civica, culturale e di crescita.
    Molti lo hanno ricordato come un signore d'altri tempi, a noi dell'Associazione piace ricordarlo come un signore in ogni tempo "Io stesso - afferma il Presidente dell'Associazione, Avv.
    Giampaolo Di Marco - ho fatto ricorso alle sue inesauribili fonti storiche, non solo di carattere giornalistico, quando sono stato chiamato da una rivista giuridica a scrivere la storia del Nostro Tribunale. Gli sono grato per avermi accolto nella Sua casa di Via Pampani, da giovane giurista e da piccolo giornalista. Quel giorno lo porto con me con un momento di grande insegnamento, soprattutto per l'affetto e la passione con la quale mi ha tenuto incollato alla sedia a scrivere a mano la storia di un pezzo della Nostra Città." (ANSA).
   

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