Abruzzo

Calo demografico in Abruzzo, la peggiore è Sulmona

Crescono invece Montesilvano e Francavilla

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 20 NOV - Lo studio di Aldo Ronci sul calo demografico in Abruzzo, oltre a confermare il trend degli ultimi anni, evidenzia anche grosse divergenze geomorfologiche a livello provinciale che vedono le province dell'Aquila e di Chieti, più montuose, trovarsi in una fase di spopolamento mentre le Province di Teramo e Pescara, meno montuose, segnano una lieve decrescita anche se la novità evidenziata è quella del nuovo fenomeno dello spopolamento dei comuni che sono sulla costa. La densità abitativa delle province abruzzesi, come evidenzia lo studio è molto disomogenea. L'Aquila infatti conta 59 abitanti per Kmq, Pescara 260 abitanti per Kmq, Teramo 158 abitanti per Kmq e Chieti 128 abitanti per Kmq. Ai due stremi troviamo Pescara che ha una densità abitativa pari a quattro volte e mezzo quella dell'Aquila. Tra i comuni abruzzesi la maglia nera per perdita di abitanti è assegnata a Sulmona con 1.643 unità in meno, seguono Ortona con -1.049, Lanciano con -822, Penne con -565 e Civitella del Tronto con -496. Tra i comuni abruzzesi la maglia rosa per crescita di abitanti la conquista Montesilvano con 1.533 unità in più, seguono Francavilla con +953, San Giovanni Teatino con +773, Vasto con +749 e Roseto con +627. L'Unione Europea negli anni ha previsto fondi da utilizzare in tal senso. Il FESR (Fondo europeo dello sviluppo regionale) prevede che almeno il 5 % delle risorse assegnate a livello nazionale debba essere destinato ad Azioni Integrate per lo Sviluppo Urbano Sostenibile delegate alle città di riferimento. La Regione Abruzzo nel POR FESR 20014-2020 (Piano Operativo Regionale) ha individuato come sistema urbano cui destinare queste risorse le sole quattro città Capoluogo Chieti, l'Aquila, Pescara e Teramo, mentre per esempio la Regione Toscana ha destinato le risorse oltre che alla città metropolitana di Firenze, anche a 14 Aree Funzionali Urbane.
    (ANSA).
   

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