Abruzzo

Fin Abruzzo, situazione drammatica, impianti nuoto chiusi

Carpente, danni economici ingenti per tutto il settore

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 05 MAG - Impianti chiusi e danni economici per tutto il settore: non riprenderà nell'immediato l'attività di nuoto, pallanuoto e sincronizzato in Abruzzo, così come prevederebbe il DPCM Conte. Il presidente regionale della Federazione Italiana Nuoto, Cristiano Carpente illustra la situazione attuale del movimento e le prospettive future che sono tutt'altro che rosee. "Gli impianti sono chiusi - spiega il presidente regionale della Fin - e lo saranno credo anche dopo il 18 maggio. Devo sottolineare la situazione davvero complicata, direi quasi drammatica, di molti gestori di impianti che in questi due mesi di stop hanno comunque sostenuto sacrifici economici rilevanti per le spese di gestione, le spese fisse, le utenze, a impianti chiusi e senza entrate. In questa situazione c'è il rischio che alcuni impianti siano impossibilitati a riaprire, stando così le cose". "Per questo ritengo necessario lanciare un grido di allarme - sottolinea Carpente - perché il settore, senza misure di sostegno, rischia danni inimmaginabili. Devo dire che un primo passo lo potremo fare con il sostegno del Credito Sportivo con dei prestiti che potranno essere concessi. Come Fin Abruzzo abbiamo poi avviato una interlocuzione con l'assessore regionale allo Sport Liris per chiedere che la Regione sostenga il nostro movimento e decida di stanziare dei fondi e di provvedere a studiare delle agevolazioni senza le quali il nostro movimento non sarebbe in grado di ripartire. Le nostre richieste sono anche indirizzate all'ottenimento di contributi a fondo perduto per gli anni 2020 e 2021, da destinare - conclude Carpente - alle società sportive che gestiscono gli impianti, ed alle società sportive in genere, per avere un sostegno concreto per la ripresa delle attività, quando questo sarà possibile". 

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