Abruzzo

Coronavirus:operatori Asl Pescara,in trincea contro 'bestia'

'Turni estenuanti e paura. Pazienti vedono cari grazie a tablet'

Redazione Ansa

(di Lorenzo Dolce) (ANSA) - PESCARA, 26 MAR - "Siamo in trincea, contro un nemico sconosciuto. L'unico obiettivo è salvare vite. E' una lotta contro un nemico invisibile. Una guerra assistenziale che viene combattuta attraverso occhiali e mascherine protettive.
    Non manca la paura di essere contagiati dalla 'bestia', ma scompare quando ci troviamo di fronte ai pazienti, a loro volta spaventati: il nostro compito è tranquillizzarli. Siamo uomini e donne, medici, infermieri, oss, che combattono in prima linea, 24 ore su 24, con forza e professionalità". Lorenzo Silli, coordinatore del personale sanitario della Asl di Pescara, racconta così i giorni dell'emergenza coronavirus. Il coordinatore illustra i diversi settore coinvolti nella gestione dei casi di coronavirus. "Il personale impegnato in prima battuta - dice - è quello del 118, medico, infermiere e autista, che prendono in carico il paziente. Si tratta del primo distacco dai familiari. Con mezzi appositamente dedicati, i pazienti vengono poi trasportati in Pronto soccorso dove trovano un Posto medico avanzato (Pma) per il 'Triage Covid-19'.
    Successivamente, in base alla criticità della patologia, vengono affidati ai reparti di Rianimazione o di Malattie infettive, dedicati al Covid-19. E' in questi reparti che inizia la vera trincea, la vera lotta: da una parte un virus che non si conosce e dall'altra una squadra di persone, dai medici agli infermieri, dagli Oss agli addetti alle pulizie, impegnate h24".
    "Per via dei presidi di sicurezza, come tute, mascherine, visiere, occhiali di protezione, cuffie, guanti e calzari - aggiunge - all'interno dei reparti siamo tutti uguali, non c'è distinzione. Lavoriamo uniti con un solo scopo: dare il meglio di noi per assistere i pazienti in questo momento difficile. I turni sono estenuanti, il lavoro è complesso e i dispositivi di protezione ci impediscono anche di usare il telefono per sentire i nostri parenti. Non manca la paura, ma su di essa vince la professionalità".
    "Siamo l'unico tramite tra i pazienti in isolamento e le famiglie. Ai familiari delle persone ricoverate vorremmo far arrivare un messaggio: 'stiamo dando il massimo per assistere i vostri cari'. Grazie a quattro tablet che, su nostra richiesta, sono stati donati da Alessandro Monaldi, della società che gestisce il centro commerciale 'Porto Allegro 2.0', i pazienti possono ora effettuare videochiamate, così da tenersi in contatto con i propri cari. Nonostante tutte le difficoltà del momento - conclude Silli - noi ci siamo e ci saremo". (ANSA).
   

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