Abruzzo

Coronavirus: onlus, padre separato non può vedere figlio

Coppia torna insieme grazie a convivenza forzata per emergenza

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 23 MAR - "Gli effetti dell'emergenza Coronavirus, su coppie alle prese con divorzi e separazioni, possono assumere connotati diversi. La nostra associazione, che ha l'obiettivo di tutelare una bi-genitorialità serena ed armonica, in questi giorni ha affrontato casi rispetto ai quali l'emergenza ha prodotto esiti opposti ". Così Fabio Erro, vice presidente della onlus Sono Papà di Chieti, fornendo due esempi di persone assistite dall'associazione in Abruzzo.
    "Uno dei problemi principali, in questi giorni, è quello dei padri separati che non hanno modo di vedere i figli che vivono con le madri - spiega Erro, riferendosi ad un caso avvenuto nel Pescarese -. E' il caso di un esponente delle forze dell'ordine che in questi giorni non può vedere il figlio piccolo perché la madre ha paura del contagio. Secondo lui è soltanto il pretesto per una ripicca - dice l'esponente della onlus - ma quel che è certo è che l'emergenza di questi giorni ha inasprito i rapporti e acuito i problemi".
    Di tutt'altro tenore il caso di una coppia della provincia di Chieti che invece, negli ultimi tempi, sembra avere ritrovato l'equilibrio perduto. "E' una coppia che si stava separando, in particolare perché lui aveva problemi di alcolismo - riferisce Erro -. Lo abbiamo messo in contatto con un gruppo di psicologi che lo ha aiutato molto e negli ultimi giorni, dopo le difficoltà iniziali, grazie anche alla convivenza forzata resasi necessaria per fronteggiare il virus, questa coppia sembra essere riuscita a ritrovare le ragioni dello stare insieme. I loro figli sono stati temporaneamente affidati ai nonni paterni - prosegue il vice presidente dell'associazione - ma se questa coppia proseguirà su questa strada sarà certamente in grado di riappropriarsi anche della genitorialità perduta". (ANSA).
   

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