(ANSA) - PESCARA, 20 MAR - "Trovo incomprensibile che le
misure volte a limitare la propagazione del virus non debbano
essere decise direttamente dal Governo nazionale e che ai
decreti legge e ai Dpcm già adottati si stiano aggiungendo un
numero spropositato di fantasiose ordinanze regionali e
comunali". Così Enzo Di Salvatore, docente di Diritto
costituzionale all'Università di Teramo, commenta gli annunci di
nuove ordinanze emanate negli ultimi giorni, da Comuni e
Regioni, per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
"E' un caos incredibile - dice Di Salvatore - chi stabilisce
che il cane possa fare pipì solo nel raggio di 200 metri, oppure
che non si possa fare jogging, che si possa fare jogging ma solo
nel cortile del proprio palazzo, intorno al proprio palazzo, nel
proprio giardino, nel giardino del vicino. Chi applica una
sanzione amministrativa pecuniaria - prosegue il
costituzionalista - e chi stabilisce, invece, che la
trasgressione costituisce reato ai sensi dell'art. 650 del
codice penale".
Di Salvatore mette in luce l'anomalia italiana rispetto a
quanto accade altrove. "Ad esempio la Germania, dotata di un
sistema federale, ha una legge sulla prevenzione e diffusione
delle epidemie che risale al 2000 e che prevede che le misure
siano adottate sulla base dei dati forniti dal Robert Koch
Institute - osserva il docente universitario -. La competenza è
dei Länder, le loro Regioni, che intervengono sulla base di un
accordo formale stretto a monte con il Governo federale e i
Governi regionali riferiscono al Parlamento regionale circa le
misure adottate con regolamento". Per Di Salvatore,
"diversamente dall'Italia, il rispetto del principio democratico
è assoluto, poiché sulle misure adottate si pronunciano sempre i
Parlamenti". (ANSA).
Coronavirus: costituzionalista, decida Governo non i comuni
Docente, stop caos regionali. In Germania legge per Lander