Abruzzo

Rigopiano: relazione Carta Valanghe in consegna a primavera (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - L'Aquila, 18 GEN - Proprio per il colpevole ritardo nella redazione della Carta sulla quale si è cominciati a lavorare nel 2014 con un andamento lento anche per la carenza dei fondi destinati, sono indagati i dirigenti regionali Carlo Visca, Vincenzo Antenucci, Pierluigi Caputi, Sabatino Belmaggio, Nicola Primavera e Carlo Giovani. Sono stati prosciolti invece i presidenti delle regioni e gli assessori che si sono succeduti.
    Il lavoro è coordinato dallo stesso Belmaggio, dirigente del servizio di prevenzione rischi di protezione civile, il settore che ha commissionato l'appalto, che evidentemente, è stato ritenuto all'altezza del complesso compito, nonostante sia indagato per i ritardi. A realizzarla, è l'Ati composta da Aia Engineering, di Trento, I.C. srl di Milano, Soildata di Lecco e dall'ingegner Mauro Barberi, che ha vinto il bando assegnato nel febbraio 2018, per 700 mila euro, con tempo fissato per consegnare i lavori, a marzo 2021. Un tempo ritenuto eccessivo a partire dal presidente, Marco Marsilio, che ha commissionato una relazione sullo stato dell'arte dell'iter e che, unitamente alla dirigenza, avrebbe già avuto rassicurazioni dall'ati sulla concreta possibilità di avere l'elaborato molto prima. In modo tale da procedere agli altri passaggi. Ovvero: istruttoria per verificare la completezza della Carta, e la sua aderenza a quanto stabilito nel bando di gara, approvazione in giunta regionale, la notifica ai 184 comuni montani coinvolti, l'attesa delle osservazioni da parte loro, eventuali integrazioni e modifiche, esame delle prescrizioni da parte del Comitato regionale per lo studio della neve e delle valanghe (Coreneva), alla nuova approvazione in Giunta, e quindi il definito varo da parte del consiglio regionale. "Questo programma - continua Pescara - rappresenta un passo molto importante in riferimento alla riconoscibilità dei rischi sul territorio regionale, rappresenta un avanzamento della conoscenza dei pericoli che sono propri della geomorfologia della regione e un punto di partenza per la elaborazione di piani di sicurezza territoriali più approfonditi e dotati di elementi scientifici a supporto. Voglio precisare che si tratta di una implementazione dei livelli di sicurezza e conoscenza già molto alti in quanto sono sono diversi i piani di rischio eleborati dalla Regione Abruzzo in termini di protezione civile". Secondo molti esperti e la Procura di Pescara la tragedia si sarebbe potuta evitare con la Carta delle valanghe. Quando sarà approvata, l'Abruzzo avrà uno strumento che nelle aree soggette a pericolo potrà "sospendere l'edificazione, la realizzazione di impianti e infrastrutture ai fini residenziali, produttivi e di carattere industriale, artigianale, commerciale, turistico e agricolo nonché ogni nuovo uso delle aree che possa comportare un rischio per la pubblica e privata incolumità". E consentire al Coreneva di prescrivere, "qualora le condizioni di rischio siano ritenute eccezionali ed attuali, l'immediata sospensione di ogni utilizzazione delle opere e delle aree", ovvero l'evacuazione, "condizionandone il ripristino alla preventiva realizzazione di idonei interventi di difesa".
    Esattamente quello che sarebbe dovuto avvenire a Rigopiano in quel maledetto 18 gennaio. Nell'intestazione del capitolato si legge che la Clpv regionale dovrà riguardare "tutti i territori abruzzesi al di sopra di 1.000 metri sul livello del mare con il 25% di pendenza".(ANSA).
   

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