Abruzzo

Sisma L'Aquila:Pg,da Protezione Civile analisi sociopolitica

Como,bisognava mettere a tacere 'imbecilli' e contestare allarme

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 10 OTT - "I vertici della Protezione Civile hanno fatto un'analisi socio politica, era importante che non si creasse panico, bisognava mettere a tacere a imbecilli e contrastare voci di rischio e allarme". E' un passaggio della requisitoria del procuratore generale della Corte d'Appello Romolo Como nel corso della prima udienza del processo d'appello ai sette componenti della commissione grandi rischi condannati in primo grado a sei anni di reclusione per omicidio e lesioni colpose.
    Il riferimento del magistrato quando pronuncia la parola imbecille è alla telefonata intercettata tra l'allora assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati e l'allora il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che dava dell'"imbecille" al tecnico ricercatore Paolo Giuliani, le cui previsioni sulla scosse, legate al livello del radon, stavano creando panico nella popolazione, raccomandando alla stati di tranquillizzare la popolazione. Di qui, secondo Como, il motivo di riunire ufficialmente all'Aquila la commissione grandi rischi del 31 marzo 2009, a cinque giorni, dalla tragica scossa, riunione che "doveva servire proprio a tranquillizzare le gente con discorsi generici".
    "Non è che Giuliani fosse proprio un ciarlatano o un qualsiasi imbecille come dice Bertolaso, è un tecnico ricercatore che faceva degli studi anche a livello internazionale".
    Secondo il Pg, "era una manna che veniva la commissione, ma i componenti sapevano dello scopo della riunione e del clima di allarmismo, tra le altre cose c'era stata un scossa di magnitudo 4.1". Nel filone parallelo alla Grandi Rischi, la cosiddetta Grandi Rischi 2, la posizione della Stati è stata archiviata, mentre Bertolaso è sotto indagine proprio da parte della corte d'appello dopo due richieste di archiviazione della procura della Repubblica respinte dal giudice per le indagini preliminari. E l'indagine è gestita proprio da Como. In riferimento alle accuse, Como ha spiegato che "il nesso di causalità è rappresentato dal calo di attenzione nel comportamento imprudente degli aquilani a causa delle false rassicurazioni di quella riunione".
    "L'occasione non è il terremoto ma la morte di talune persone, unitamente a concause come vulnerabilità". L'udienza è stata sospesa: riprenderà ancora con la requisitoria del Pg. (ANSA).
   

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