Abruzzo

Discarica Bussi: pm, Montedison ignorò studio inquinamento

Accusa mostra documenti,'non ci conviene, facciamo internamente'

Redazione Ansa

(ANSA) - CHIETI, 2 OTT - Una società esterna, nel 1993, segnalò a Montedison la grave situazione di inquinamento, sottolineando che le attività erano inadeguate e proponendo investimenti sia per il risanamento che per lo studio degli effetti sulla salute. Su un appunto sequestrato, riconducibile ai vertici Montedison, rispetto allo studio e con riferimento alle vecchie discariche c'è scritto 'non ci conviene'. E' quanto emergerebbe da nuovi documenti illustrati in aula del pm Anna Rita Mantini, durante la requisitoria, nell'ambito del processo a porte chiuse in Corte d'Assise, a Chieti, sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara).
    Lo studio fu consegnato ad uno degli amministratori della società, oggi imputato, ma Montedison decise di non seguire le indicazioni e di fare internamente "noi", come si legge sull'appunto sequestrato. Gli investimenti ambientali da parte di Edison - avrebbe evidenziato il pm - furono ridotti da 36 miliardi di lire del 1991 a sei miliari del 1994, ovvero un sesto.
    Nel corso della requisitoria, Mantini si è soffermata anche sul "dato dell'omertà" che vi è stata sul caso ed ha citato alcune delle poche testimonianze dirette.(ANSA).
   

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