'Con Hillary Usa piu' vicini a Italia e Ue'

Parla Nicholas Burns, in pole per diventare ambasciatore Usa all'Onu

Redazione ANSA

Con Hillary Clinton presidente, gli Usa proseguiranno sulla strada del forte partenariato con l'Italia e con l'Europa, e punteranno al rilancio dell'impegno da parte di tutti dell'Alleanza Atlantica. A parlare è Nicholas Burns, abile diplomatico, ex sottosegretario di Stato per gli affari politici con George W. Bush, professore di relazioni internazionali ad Harvard e papabile candidato alla poltrona di ambasciatore all'Onu in un eventuale governo Clinton. "Hillary vincerà le elezioni, anche se non facilmente, ma vincerà, il Paese ha bisogno di lei, è la migliore candidata alla presidenza che abbiamo mai avuto, specie per le sue doti in politica internazionale", dice all'ANSA in occasione del World Leadership Forum, il prestigioso simposio organizzato da Foreign Policy Association. "Gli Stati Uniti hanno bisogno di un presidente forte, con capacità sofisticate in materia di relazioni internazionali", continua. Un Commander in Chief "che sia incline a lavorare con un atteggiamento cooperativo, e che sia in grado di capire i valori dei nostri alleati, dell'Italia e della Nato". Secondo Burns, quel presidente e' proprio Clinton, specie considerando le sfide enormi che il prossimo inquilino della Casa Bianca si trovera' ad affrontare, dalle crisi nello scacchiere internazionale alla lotta al terrorismo. "Lei rappresenta la linea tradizionale degli Stati Uniti in termini di amicizia con l'Ue - spiega - supporta e rafforza l'alleanza atlantica, è in grado di gestire emergenze come quella dell'immigrazione e dei rifugiati, di lavorare con l'Europa e con il mondo arabo per affrontare tutti i fattori che creano turbolenze nel Medio Oriente". Dall'altra parte, c'e' Donald Trump: "un disastro per il Paese in termini di conoscenze, maturità, e per la sua visione del mondo mercantilistica piuttosto che diplomatica". Burns parla anche dell'attacco di Bengasi, in Libia, considerato uno dei punti deboli della Clinton alla guida di Foggy Bottom. "Hillary non è responsabile per quello che è accaduto al Consolato o per la morte del nostro grande ambasciatore Chris Stevens. Non aveva la possibilità di mobilitare più forze". Sul fronte Nato, invece, sottolinea come l'ex first lady voglia rafforzare l'alleanza, ma voglia anche che l'alleanza rafforzi il suo impegno. "Gli Usa vorrebbero che l'Italia ampliasse il suo sforzo nella Difesa, considerato che l'America spende il 3,7% del Pil e l'Italia circa l'1%", afferma, precisando che tuttavia questo non è un motivo per mettere all'angolo i nostri amici. E nella lotta al terrorismo? Burns assicura che la candidata democratica seguirà la dottrina di Barack Obama, ma con alcune variazioni: "lei crede nella diplomazia, ma ha anche grande forza nelle questioni di sicurezza nazionale"

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