Juncker: Trump mi preoccupa, campagna disgustosa

Telefonata fra il presidente eletto e Putin su terrorismo e Siria. Pronta una rivoluzione nel commercio Usa

Redazione ANSA WASHINGTON

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker si dice "preoccupato" da Donald Trump. Ma "non credo - afferma - che metterà fine alle relazioni transatlantiche, necessarie per la stabilità del mondo". Juncker ha parlato alla radio belga Bel Rtl. "Non riesco a immaginare - aggiunge - che metterà in pratica ciò che ha detto in campagna elettorale, campagna che peraltro ho trovato disgustosa".

Un memo del 'transition team' ottenuto dalla Cnn, individua intanto le prime mosse della futura amministrazione statunitense, con una rivoluzione della politica commerciale Usa che partirà fin dal primo giorno di presidenza Trump. Nel documento si spiega come "il piano Trump romperà con le ali globaliste sia di repubblicani che di democratici, rigettando decenni di politiche commerciali concilianti". nel quadro delle azioni che il governo intraprenderà nei primi 200 giorni c'è la rinegoziazione o il ritiro dal Nafta.

Stoltenberg: "Trump ha detto di essere un fan della Nato" - VIDEO

"Durante la campagna elettorale Donald Trump ha detto di essere un grande tifoso della Nato. Sono certo che sarà un presidente degli Stati Uniti che rispetterà tutti gli impegni, perché una Nato forte è importante per l'Europa, ma anche per gli Stati Uniti". Così il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, all'arrivo al Consiglio dei ministri europei della difesa, ha risposto a chi chiedeva se fosse preoccupato per le osservazioni fatte da Trump.

 

Intanto il presidente eletto degli Stati Uniti si è sentito con Putin. Una telefonata, quella del leader del Cremlino, dai toni molto cordiali, per congratularsi con il trionfo inatteso del tycoon. Col presidente russo e quello appena eletto negli Stati Uniti che hanno espresso la necessita' di un incontro a breve. Perche' ora la priorità - si sono detti - deve essere quella di "normalizzare" i rapporti tra Washington e Mosca. Rapporti che al momento sono "assolutamente insoddisfacenti". In effetti le relazioni tra Usa e Russia sono di fatto ridotte ai minimi termini dopo otto anni di Barack Obama alla Casa Bianca, dove anche l'incompatibilità caratteriale tra il presidente americano uscente e Putin ha riportato l'orologio dei rapporti tra i due Paesi parecchio indietro, quasi all'epoca della guerra fredda. Almeno nei toni. Molte le situazioni che hanno provocato il gelo tra Putin e Obama: dalla crisi ucraina a quella siriana, passando per l'affare Snowden (a cui Mosca da ospitalita') e per le accuse di interferenze da parte di Mosca nelle elezioni presidenziali americane. Interferenze che per i democratrici Usa e per molti 007 sono state messe in campo per favorire proprio Trump e svantaggiare Hillary Clinton, candidata vista a Mosca come troppo 'ostile' e troppo in continuita' con la presidenza Obama. Ora tutto e' pronto per un cambiamento radicale. "Il presidente russo si è detto pronto a costruire un dialogo fra partner con la nuova amministrazione sui principi di uguaglianza, rispetto reciproco e non interferenza nei rispettivi affari interni", afferma il Cremlino. Mentre dalla Trump Tower di New York lo staff del neopresidente Usa parla della necessita' di riallacciare "una relazione forte e duratura con Mosca". Sara' il tempo a dire se alle parole seguiranno i fatti. Fatto sta che il possibile asse Trump-Putin non puo' che preoccupare l'Europa. E rassicurare gli alleati europei sara' uno degli obiettivi dell'ultimo viaggio di Barack Obama nel Vecchio Continente. A Berlino il presidente uscente vedra' la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande, il premier britannico Theresa May, il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi. Un vertice nel corso del quale - ha detto lo stesso Obama nella sua prima conferenza stampa dopo il voto - portera' un messaggio di Trump: quello che gli impegni con la Nato verranno rispettati. Anche qui sara' il tempo a dire se a queste parole seguiranno i fatti. Dopo la durissime critiche di Trump all'Alleanza Atlantica durante la campagna elettorale. Parole che hanno lasciato intendere un disimpegno Usa soprattutto se gli altri Paesi non contribuiranno di piu' alle spese. C'e' da giurare che Obama mettera' comunque in guardia l'Europa: bisogna tenere gli occhi aperti. E, prima di partire per l'ultima trasferta oltreoceano, lancia un messaggio anche a Trump: "Le nostre alleanze sono cruciali per la nostra sicurezza". Non solo in Europa. Anche in Asia.

La portavoce difende Bannon, 'brillante stratega' - Donald Trump scende in campo per difendere la controversa nomina di Steve Bannon: "Chi lo critica - ha detto la portavoce del tycoon, Kellyanne Conway - dovrebbe andare a guardare il suo curriculum. Bannon e' uno stratega brillante, e con Reince Priebus sta facendo sacrifici enormi per servire il presidente".

''Protestano contro di me perche' non mi conoscono, ma dico loro di non avere paura'': e' il primo messaggio di Trump ai manifestanti che da giorni protestano contro la sua elezione a presidente degli Usa. E ai suoi sostenitori Trump a chiesto "stop" agli attacchi contro neri, ispanici e gay. Il presidente americano eletto ha annunciato poi che alla Corte costituzionale nominerà giudici 'pro vita' (anti aborto) e 'pro secondo emendamento' (quello sul diritto all'autodifesa con le armi).

Donald Trump ha ribadito in una intervista alla Cbs un'altra delle sue promesse elettorali, l'espulsione di 2-3 milioni di clandestini con precedenti penali. "Quello che faremo e' buttare fuori dal Paese o incarcerare le persone che sono criminali o hanno precedenti criminali, membri di gang, trafficanti di droga", ha detto, indicando la cifra in due, forse anche tre milioni. Quanto agli altri irregolari, il neopresidente eletto ha sostenuto che una decisione verrà presa dopo aver reso sicura la frontiera. Trump ha confermato che intende costruire il muro al confine col Messico, precisando che una parte potrebbe essere muro e una parte una "recinzione", in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso.

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