Da Gore a Kerry, sconfitte sofferte ma accettate

La 'suspense' di Trump spaventa. Anche Jfk vinse di misura su Nixon

Redazione ANSA

Un errore che rischia di essergli fatale. Donald Trump stupisce l'America dichiarando di non sapere se accettera' l'esito del voto: ''Decidero' sul momento. manterro' la suspence'' dice nel corso del terzo e ultimo dibattito elettorale. Ed e' subito polemica con molti, Hillary Clinton compresa, che parlano di attacco alle basi delle democrazia. Mai nessun candidato nella storia americana si e' lasciato sfuggire una tale affermazione. Eppure di duelli testa a testa presidenziali ce ne sono stati. Nel 1960 John Fitzegarld Kennedy ha battuto di misura, con uno scarto di circa 100.000 voti, Richard Nixon, aggiudicandosi l'Illinois per 8.858 voti e il Texas per 46.257 fra le polemiche di possibili trucchi ai seggi. Ma e' il presidente George W. Bush il protagonista delle sfide piu' combattute. La prima nel 2000 quando supero' il candidato democratico Al Gore per soli 537 voti: un vittoria sofferta e ottenuta dopo l'intervento della Corte Suprema al termine di lunghi 36 giorni di riconteggio di 6 milioni di voti in Florida. I nove saggi americani diedero ragione a Bush con cinque voti a favore e 4 contrari il 12 dicembre 2000. Il giorno successivo Al Gore concesse la vittoria, sollevando dubbi sulla correttezza delle elezioni solo dopo aver ammesso la sua sconfitta. Quattro anni dopo, nel 2004, Bush fu protagonista di un'altra battaglia epica, quella contro il democratico John Kerry. Uno scontro duro sullo sfondo dell'attacco alle Torri Gemelle, che aveva reso Bush un 'presidente di guerra'. Kerry con la sua esperienza in politica estera aveva cercato di fermarlo, ma all'indomani del voto, il 3 novembre 2004, era stato costretto a concedergli la vittoria. Trump apre invece scenari nuovi e inconsueti che, e' la denuncia che arriva da piu' parti, rischiano di minare le basi del processo democratico. E si contraddice: il 26 settembre, durante il primo scontro tv, aveva detto che se Hillary avesse vinto l'avrebbe appoggiata. La 'suspence' resta fino a novembre.

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