oltre metà donatori fondazione bussarono da Hillary

Redazione ANSA

Oltre la metà delle persone al di fuori del governo che incontrarono o ebbero conversazioni telefoniche con Hillary Clinton mentre era segretario di Stato diedero soldi personalmente o attraverso loro società alla fondazione Clinton: almeno 85 su 154. E' una proporzione straordinaria che indica le sue possibili sfide etiche se verrà eletta presidente, sottolinea l'Ap dopo aver esaminato il calendario dei suoi appuntamenti ottenuto dal dipartimento di Stato, mentre Donald Trump incalza chiedendo un'inchiesta sulla fondazione. Gli 85 donatori hanno contribuito complessivamente per 156 milioni di dollari. Almeno 40 hanno donato 100 mila dollari a testa, e 20 hanno versato oltre 1 milione di dollari. Tra coloro cui fu garantito di parlare con Hillary figurano un economista di fama internazionale che chiedeva aiuto mentre il governo del Bangladesh premeva per le sue dimissioni da una banca non profit, e un manager di Wall Street che sollecitava l'intervento della Clinton per un problema di visto. In lista per un incontro anche i dirigenti di Estee Lauder mentre il dipartimento di Stato lavorava con la fondazione di beneficenza dell'azienda contro le violenze di genere in Sudafrica. Gli incontri tra l'allora segretario di Stato e i donatori della fondazione Clinton non smebrano violare gli accordi legali che Hillary e sul marito Bill firmarono prima che lei si insediasse al dipartimento di Stato nel 2009 ma la frequenza delle sovrapposizioni mostra l'intrecciarsi di accessi e donazioni e alimenta la percezione che dare soldi alla fondazione fosse il prezzo di ammissione per un tu per tu con la Clinton. Il suo calendario e le e-mail diffuse recentemente descrivono l'estensione di contatti che lei e i suoi consiglieri avevano con i donatori della fondazione Hillary incontrò anche i rappresentanti di almeno 16 governi stranieri che donarono alla sua fondazione di famiglia 170 milioni di dollari, ma essi non sono stati inclusi nei calcoli dell'Ap perche' tali incontri facevano parte probabilmente dei suoi doveri diplomatici.

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