Usa 2016: oggi è il Super Martedì. Si vota in 12 Stati

L'ex segretario di Stato fa meglio di Obama fra gli afroamericani. E ora punta al ko nel Supertuesday

Redazione ANSA

I democratici non voglio cadere nello stesso errore dei repubblicani e sottovalutare Donald Trump. Per questo Hillary Clinton è al lavoro - riporta il New York Times - per definire, se vincerà la nomination, il suo piano per battere il tycoon nelle elezioni generali. Anche se la convinzione è che Hillary lo batterà facilmente, in molti all'interno dello staff dell'ex segretario di stato, incluso Bill Clinton, invitano alla cautela: Trump sa comunicare e il suo messaggio, come dimostrato, è arrivato agli elettori.

Un'eccessiva sicurezza quindi puo' solo nuocere.Il piano di Hillary e' fatto di messaggi per dipingere Trump come misogino e nemico della classe lavoratrice, in grado di mettere il paese e il mondo in pericolo. La strategia di Hillary si basa su due livelli. Il primo e' il temperamento di Trump e la sua capacita' di essere Commander-in-Chief. Il secondo e' invece la sua capacita' di rappresentare tutti gli americani, e non solo se stesso. L'arma piu' forte che Clinton ha a
disposizione e' la tendenza di Trump a commenti offensivi e di odio.

 Hillary Clinton ha travolto Bernie Sanders in South Carolina. Una vittoria schiacciante che la lancia verso il Supertuesday di oggi primo marzo, quando si vota in 12 stati americani (in 11 i democraticii). Una vittoria grazie alla pioggia di voti degli afroamericani. Hillary fa infatti meglio di Barack Obama nel 2008: allora Obama aveva attirato il 78% dei voti degli afroamericani. Hillary lo supera senza problemi, conquistando l'84%. Dal voto odierno è attesa la conferma di Clinton per i democratici e di Trump per i repubblicani, è questo il duello finale che sembra sempre più profilarsi.

 Ma se dovesse vincere la nomination repubblicana difficilmente Donald Trump arriverebbe alla Casa Bianca. E' quanto emerge da un sondaggio di Cnn/Orc pubblicato a poche ore dal Super Tuesday, in base al quale il tycoon in un ipotetico scontro diretto perderebbe sia con Hillary Clinton sia con Bernie Sanders.

    Per Hillary la vittoria fra gli afroamericani è un risultato importante. Finora non era infatti chiaro se Hillary fosse riuscita a far breccia nel 'popolo di Obama', che avrebbe potuto rivelarsi il suo tallone d'Achille. Hillary invece non solo ha vinto, ma ha stravinto. E ora guarda con maggiore ottimismo al voto negli altri stati del sud, dove gli afroamericnai rappresentano la maggioranza dei democratici. ''Da oggi la campagna si sposta a livello nazionale'' afferma Hillary salendo sul palco e ringraziando in South Carolina i suoi sostenitori. Hillary e' da sola: non c'e' Bill con lei, l'ex presidente e' in viaggio verso la Florida. Non c'e' Chelsea, che festeggia il suo compleanno prima di tornare in campagna a fianco della mamma. Ma anche se da sola Hillary e' evidentemente soddisfatta del risultato, ed emana sicurezza. ''Altro che costruire muri, dobbiamo abbattere le barriere, abbatterle tutte'' dice Clinton in un indiretto riferimento al muro che Donald Trump vuole costruire al confine con il Messico. ''Non dobbiamo far tornare l'America grande, l'America gia' lo e'. Quello che dobbiamo fare e' unirla'' aggiunge riferendosi allo slogan del tycoon repubblicano 'Make America Great Again'.

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