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Ambiente: AdriaWealth, rocce calcaree per preservare costa

Libro bianco protezione patrimonio culturale adriatico-ionica

14 settembre, 19:58
(ANSA) - SEZANA (SLOVENIA), 14 SET - L'utilizzo sostenibile delle rocce calcaree, comune denominatore dell'eredità naturale e culturale delle zone carsiche della costa adriatico-ionica, potrebbe contribuire non solo al miglioramento della gestione sostenibile legata all'estrazione e all'impiego della pietra, ma anche a preservare le caratteristiche dell'area. Oltre che a formare le basi per la promozione e lo sviluppo del turismo sostenibile. Parte da queste premesse il libro bianco per la protezione del patrimonio culturale della pietra calcarea delle zone carsiche della macro-regione adriatico-ionica, frutto dello studio del progetto Roof of Rock, partner del progetto AdriaWealth, con capofila il Teatro Pubblico Pugliese.

Questo ha raccolto 5 progetti e riunito 7 partner intorno a un obiettivo: avvicinare le due sponde dell'Adriatico attraverso best practice condivise nei campi più disparati, a favore dello sviluppo del turismo sostenibile. Il libro bianco, che propone una modifica della legislazione per la gestione sostenibile della pietra calcarea, è stato illustrato e aperto alla sottoscrizione oggi a Sezana nella convention di AdriaWealth che ha riunito tutti i partner del progetto.Al centro dell'incontro, che si è aperto con la presentazione dei risultati dei vari progetti coinvolti, il tema del turismo sostenibile, come opportunità per la protezione del patrimonio culturale dell' area. ''Lo scopo di AdriaWealth è favorire l'incontro di varie istanze. Per questo ha riunito progetti diversi ma tutti collegati al turismo'', ha spiegato il project manager di Adria Wealth e Archeo.S project e Teatro Pubblico Pugliese, Lino Manosperta, affiancato dal suo omologo croato Srecko Radnic, che a fine mese organizzerà una analoga convention a Spalato.

"Realtà che ha sviluppato un progetto turistico sostenibile MadPaths basato sul collegamento di 9 città, tutte affacciate sul fiume Cetina, con 35 percorsi ambientali, culturali ed enogastronomici di promozione comune del territorio. Paradigma di un modello turistico che potrebbe diventare comune", ragiona ancora Manosperta, "perché se implementiamo la domanda di servizi sulle due sponde dell'Adriatico spingeremo anche i trasporti a implementare le rotte di collegamento".

"Il turismo sostenibile rappresenta il 35-40% del volume turistico e cresce al ritmo del 15% annuo, 3 volte tanto il turismo globale. I turisti vogliono essere coinvolti, diventare parte di quello che vedono. E' una grande opportunità per la tutela del patrimonio culturale", ha affermato Jana Apih, dell'associazione slovena per il turismo sostenibile GoodPlace, moderando una tavola rotonda sul tema. Così, ad esempio, percorsi turistici alternativi, basati sulla valorizzazione del patrimonio geologico dei territori, possono diventare opportunità di attrazione anche nei periodi diversi da quelli classici della stagione balneare. Un concetto condiviso su entrambe le sponde dell'Adriatico, come testimoniato anche dalle parole del sindaco di Cursi, Antonio Melcore, che ha portato la sua esperienza di ''partner di un progetto che riunisce diverse amministrazioni comunali del bacino del distretto della pietra leccese, usata per realizzare i gioielli del barocco pugliese, chiamato a sviluppare politiche di recupero e sviluppo sostenibile delle cave. Per garantire che la pietra estratta venga usata per ristrutturare gli edifici che con essa furono costruiti. E per trasformare le cave dismesse in contenitori culturali che attirano l'interesse turistico", che ha già visto la luce con la realizzazione di un ecomuseo, testimonianza della cultura della pietra della città. (ANSA).

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