(ANSA) - BELGRADO, 21 GEN - Il governo serbo ha annunciato la
rinuncia definitiva al progetto di sfruttamento di una grande
miniera di litio nell'ovest del Paese ad opera del gruppo
industriale Rio Tinto, un piano non gradito alle popolazioni
locali e fortemente contestato da organizzazione ambientaliste,
che da mesi manifestano in tutta la Serbia appoggiate dalle
forze di opposizione. La premier Ana Brnabic, parlando al
termine di una seduta dell'esecutivo, ha confermato quanto
anticipato due giorni fa affermando che sono stati annullati
tutti i decreti, le disposizioni, gli atti, i permessi, e ogni
altra decisione, compreso il piano territoriale, presa con Rio
Tinto. Brnabic ha ribadito che si trattava di un progetto
avviato dai precedenti governi, i cui protagonisti sono
attualmente esponenti dell'opposizione. E' un progetto ereditato
col quale l'attuale dirigenza non ha nulla a che vedere, ha
osservato, e quelli che oggi protestano in piazza sono gli
stessi che negli anni scorsi portarono Rio Tinto in Serbia. "Con
ciò, abbiamo soddisfatto tutte le richieste dei manifestanti
ecologisti, e abbiamo messo la parola fine alla presenza di Rio
Tinto in Serbia. E' tutto finito", ha detto Brnabic,
sottolineando che il governo ha dato ascolto alle preoccupazioni
dei cittadini e delle popolazioni coinvolte dal progetto. Al
tempo stesso, ha aggiunto, da Rio Tinto non sono giunte
sufficienti informazioni sul progetto e sulle garanzie per
l'ambiente né al governo né ai cittadini della regione
interessata dalla miniera. A più riprese, le autorità hanno
accusato gli organizzatori delle proteste di avere come
obiettivo finale non tanto la difesa dell'ambiente quanto il
governo e il presidente Aleksandar Vucic. Oggi la premier,
parlando ai giornalisti, ha accusato apertamente alcune
organizzazioni e fondazioni straniere di aver sostenuto e
finanziato negli ultimi mesi le proteste dei gruppi ecologisti.
Ha citato tra gli altri gli Usa, la Fondazione Rockfeller,
Usaid, organizzazioni britanniche e tedesche. La decisione del
governo di annullare il piano di sfruttamento della miniera di
litio è giunta a meno di tre mesi dalle doppie elezioni,
parlamentari e presidenziali, in programma in Serbia il 3
aprile, nel timore forse di possibili perturbazioni sociali e
proteste di massa a ridosso del voto, che vede largamente
favorito il Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) del
presiedente Vucic. L'altro ieri la premier aveva affermato che
se Rio Tinto dovesse decidere di far causa alla Serbia, il
governo si batterà in tribunale. (ANSA).
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