Percorso:ANSA > Nuova Europa > Politica > Minoranze: Osce a Udine, 'nuove sfide, nuovo impegno'

Minoranze: Osce a Udine, 'nuove sfide, nuovo impegno'

Raccomandazioni di Danilo Tuerk (Slovenia) e commissario Zannier

16 luglio, 16:11
(ANSA) - UDINE, 16 LUG - ''Dieci anni dopo le raccomandazioni di Bolzano, penso che la situazione politica generale in Europa sia migliore di prima, ma nulla accade automaticamente, non ci sono risultati che arrivano senza uno sforzo e credo che sia necessario un ulteriore lavoro ovunque, per ogni minoranza nazionale in Europa''. Lo ha dichiarato oggi a Udine l'ex presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Tuerk, a margine della conferenza internazionale sul tema dei rapporti tra Stati in materia di minoranze, organizzata dall'Alto commissario sulle minoranze nazionali dell'Organizzazione sulla sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) Lamberto Zannier.

L'evento si svolge nell'ambito della presidenza italiana dell'Osce con il sostegno del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, della Regione, del Comune e dell'Università di Udine, e dell'Associazione Mitteleuropa.

Parlando di nuove minoranze in Europa, quelle giunte attraverso le migrazioni, Tuerk - ospite d'onore della conferenza - ha messo in guardia contro la confusione.

''Bisogna capire - ha detto - che le minoranze nazionali storicamente consolidate hanno un tipo di priorità, che è fondamentalmente la preservazione della loro identità etnica, linguistica, culturale, mentre i nuovi gruppi migratori in arrivo hanno una priorità diversa, che è soprattutto quella di essere socialmente integrati nella società in cui iniziano a vivere''. Dunque, ha sottolineato Tuerk, ''per le comunità migranti la stragrande maggioranza degli sforzi penso debba essere posta su argomenti come l'educazione linguistica, la sensibilizzazione culturale e la ricerca di posti di lavoro appropriati per queste persone''.

A parere di Tuerk, ''i recinti di filo spinato in Europa sono il risultato di alcuni problemi di sicurezza che sono stati finora dominanti, ma immagino che le politiche dell'Unione europea andranno ora nel senso della riduzione di questo tipo di paura irrazionale''.

''Questo è un momento interessante perché, come ricordato oggi, l'Italia non ha ancora ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla tutela dei linguaggi minoritari: questa è una buona occasione per ricordare anche al nostro Parlamento che è importante fare dei passi concreti per proteggere il diritto delle minoranze di mantenere viva la loro cultura'', ha detto Zannier. Nell'attuale mappa delle criticità in Europa, ''accanto alle minoranze tradizionali - ha evidenziato - e dunque ai problemi con le minoranze russe nella regione Baltica e attorno all'Ucraina, attorno all'Ungheria e alla Romania, le questioni delle minoranze nei Balcani, dalla Bosnia al Kosovo, abbiamo anche un nuovo tipo di minoranze, le cosiddette nuove minoranze, quelle che non hanno una definizione precisa e escono dai movimenti migratori degli ultimi anni''. Le difficoltà di integrazione di alcune comunità, specialmente islamiche, in Paesi occidentali come il Belgio, la Francia o la Gran Bretagna, ''se non gestite - ha sottolineato Zannier - portano a un isolamento e a una radicalizzazione che in qualche caso genera terrorismo: e quindi il problema dell'integrazione è ancora più acuto in quei Paesi e va discusso ed esplorato''.

Alla conferenza ha partecipato anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha ricordato come ''riconoscere e tutelare le minoranze sono obiettivi sui quali il Friuli Venezia Giulia è attivo tanto con lo Stato centrale quanto sul piano delle relazioni internazionali, a iniziare proprio da quelle con i Paesi vicini''. (ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati