(ANSA) - LUBIANA - Ricorre oggi il 25imo anniversario
dell'ingresso della Slovenia nell'Organizzazione per la
sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), che ha avuto non
solo un alto valore simbolico, ma anche un'importante valenza
politica, poiché in quel momento era ancora incerto il
riconoscimento internazionale.
In occasione dell'anniversario si è svolta oggi a Lubiana una
tavola rotonda per riflettere sulle sfide passate, presenti, e
future, insieme al ministro degli esteri sloveno, Karl Erjavec,
e al direttore del Centro Osce per la risoluzione dei conflitti,
Marcel Pesko. Tra i partecipanti anche l'onorevole Roberto
Battelli, deputato della minoranza italiana al Parlamento
sloveno, nonché Vice-Presidente dell'Assemblea parlamentare
dell'Osce e Rappresentante speciale della stessa per i Balcani
sud-occidentali (Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro,
Macedonia/FYROM, Kosovo e Albania).
"Il 1992 - ha detto Battelli - è stato l'anno del Trattato di
Maastricht, ma anche l'anno nel quale la carneficina nella ex
Jugoslavia si è spostata dalla Croazia alla Bosnia. E proprio in
quell'anno la Slovenia entra da stato indipendente nell'Osce,
unico modo per garantire sicurezza e stabilità, adottando sul
piano costituzionale i valori fondanti dell'integrazione
europea".
Battelli si è poi soffermato sulle sfide nella regione.
"Questi paesi - ha detto - hanno bisogno dell'impegno attento e
responsabile della comunità internazionale e dell'Europa in
particolare. Le missioni Osce in questi paesi svolgono un ruolo
importantissimo di sostegno all'edificazione e alla salvaguardia
delle istituzioni democratiche. Ma l'operato dell'Osce deve
essere accompagnato da quello delle altre organizzazioni
internazionali, prima fra tutte l'Unione europea, che continua a
calamitare le speranze di questi paesi. Sono confortanti in
questo senso i segnali del rinnovato interesse per l'area - ha
aggiunto Battelli - ma forse questi paesi avrebbero bisogno più
di una realistica e sincera considerazione, che non di un
caotico e destabilizzante interventismo". (ANSA).
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