(ANSA) - SOFIA - "Non abbiamo dei meccanismi per controllare
quello che succede nelle moschee". Lo ha dichiarato in
un'intervista alla Radio nazionale bulgara (Bnr) il mufti
principale dei musulmani in Bulgaria, Mustafa Hadji. Lo spunto
per l'intervista è stato lo scandalo derivato dal video diffuso
su Internet nel quale alcuni ragazzi musulmani giocano nella
moschea del quartiere rom di Pazargik (Sud) con sciabole di
plastica simulando le decapitazioni di prigionieri cristiani
compiute da guerriglieri di Stato islamico. Nel reportage dal
posto, la cronista della Bnr ha detto che uomini con lo stemma
di Stato islamico sugli abiti entrano ed escono dalla moschea,
mentre per le strade circolano auto decorate con lo stesso
stemma. A tale proposito Mustafa Hadji ha dichiarato che la
moschea in questione è stata costruita su un terreno privato e
quindi non può essere soggetta ai controlli. Ieri il premier ad
interim ha dichiarato che per adesso il servizio per la
sicurezza nazionale Dans non fornito dati che dimostrino che
uomini di nazionalità bulgara partecipano ai combattimenti con
gruppi armati dei jihadisti. Il ministro della difesa, Velizar
Shalamanov, invece ha detto il 30 ottobre scorso che
guerriglieri bulgari combattono nelle file dello Stato islamico.
Secondo Shalamanov le informazioni al riguardo sono state
trasmesse alle autorità bulgare dai servizi speciali di paesi
alleati. Su una popolazione di poco più di 7 milioni di
abitanti, in gran parte cristiani ortodossi, circa 800 mila
bulgari sono musulmani. (ANSA)
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