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Kosovo, varo definitivo nazionalizzazione miniera Trepca

Dura opposizione di Belgrado. Verso braccio di ferro

08 ottobre, 13:01
(ANSA) - PRISTINA - Il parlamento del Kosovo ha approvato la notte scorsa, anche in seconda lettura, un progetto di legge sulla nazionalizzazione della grande miniera di Trepca, un impianto enorme situato nel nord del Kosovo che la Serbia considera di sua proprieta' e al quale non intende rinunciare.

L'approvazione in prima lettura era avvenuta nella tarda serata di ieri, ma per il varo definitivo era necessaria una seconda votazione. Dopo una maratona in aula durata oltre dieci ore, dei 93 deputati presenti in aula 79 hanno votato a favore, nessuno contro e 14 si sono astenuti, in prevalenza esponenti dell'opposizione nazionalista. I deputati di etnia serba, per protesta, avevano lasciato l'aula dopo la prima votazione.

La nuova legge prevede la riorganizzazione come societa' per azioni della miniera di Trepca, con l'80% appannaggio del governo e il 20% riservato ai lavoratori. Il governo non esclude l'eventuale partecipazione del settore privato. "Le risorse minerarie sono di proprieta' del Kosovo", ha detto in parlamento il premier Isa Mustafa per il quale la nuova legge "apre la strada allo sviluppo" del settore. Al contrario Slavko Simic, leader della 'Lista serba', ha duramente attaccato il provvedimento che a suo avviso e' una "minaccia per la popolazione serba e per i lavoratori serbi in Kosovo".

I serbi del nord del Kosovo hanno attuato ieri una protesta per il terzo giorno consecutivo bloccando per alcune ore l'importante strada regionale Pristina-Raska, mentre i dipendenti di etnia albanese a Trepca hanno accolto con gioia e entusiasmo il varo della legge. La miniera di Trepca, una delle piu' grandi della vecchia Jugoslavia, e' situata nel nord del Kosovo a maggioranza serba, una parte e' controllata dai serbi, l'altra e' gestita da Pristina, di cui Belgrado non riconosce l'indipendenza. Ricca di carbone, zinco e piombo occupa oltre tremila persone. La questione delle proprieta' e del controllo sui beni, patrimonio artistico e risorse naturali e' una delle piu' spinose e controverse nel dialogo in corso fra Belgrado e Pristina con la mediazione della Ue. (ANSA).

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