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Lavoro: sindacati Ue, nessuna azione su prime denunce abusi

Vittime sono dipendenti distaccati Est Europa, Balcani

19 ottobre, 13:43
(ANSA) - BELGRADO, 19 OTT - L'Autorità europea del lavoro (Ela) non ha ancora intrapreso azioni concrete sui primi casi di sfruttamento dei lavoratori denunciati un anno fa dai sindacati europei. Lo sostiene la Confederazione europea dei sindacati (Ces).

I sindacati europei avevano sottoposto l'anno scorso all'Ela una decina di casi riguardanti il mancato pagamento di salari, indennità di ferie e di malattia e contributi previdenziali, riguardanti principalmente lavoratori distaccati dai Balcani e dai paesi dell'Europa centrale e orientale in Paesi dell'Europa occidentale, ricorda la Ces.

Tuttavia, "le persone coinvolte non sono ancora state contattate dall'Ela", denuncia la sigla in una nota, sottolineando che Ela avrebbe semplicemente affrontato "i casi in una lettera" inviata "agli Stati membri interessati". Per questo motivo, la Ces annuncia che i sindacati "hanno ora ripresentato" i vecchi casi all'Ela "insieme a due nuove denunce riguardanti condizioni di lavoro illegali di lavoratori stagionali agricoli e la privazione dei diritti di sicurezza sociale per i lavoratori marittimi".

"Troppi lavoratori transfrontalieri sono intrappolati in un'economia sommersa in cui datori di lavoro disonesti realizzano profitti riducendo i salari e violando i diritti fondamentali come ferie pagate, congedo per malattia e sicurezza sociale", ha detto il vice segretario generale della Ces, Per Hilmersson. "Anche se l'Ela sarà pienamente operativa solo nel 2024, per la Ces non è una buona notizia che essa non abbia dato seguito in maniera efficace" a denunce di "abusi concreti di lavoratori vulnerabili che sono stati portati alla sua attenzione", ha osservato Hilmersson, aggiungendo che l'Autorità dovrebbe essere resa pienamente operativa "in via prioritaria".

(ANSA).

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