(ANSA) - BELGRADO - Un numero significativo di automobilisti
serbi ha inscenato venerdì pomeriggio una protesta in varie
città del Paese contro l'aumento dei prezzi di benzina e diesel
registratisi nel Paese balcanico, in particolare nell'ultimo
mese.
Gli automobilisti hanno fermato i loro veicoli intorno alle
17.00 in vari punti di Belgrado, provocando code e intasamenti
del traffico, in certe aree completamente paralizzato. Proteste
sono state organizzate anche a Pancevo, Novi Sad, Nis, Novi
Pazar, a Sabac e in altre località.
Secondo stime dei media locali, nelle ultime quattro
settimane il prezzo della benzina è cresciuto del 5%, quello del
diesel del 6%, portando il prezzo al litro rispettivamente a 152
e i 167 dinari (1,28-1,41 euro). In Serbia, le accise 'pesano'
del 53-55% sul prezzo finale alla pompa. Il salario medio netto
mensile nel Paese si aggira sui 420 euro.
Le manifestazioni contro il caro-carburante sono state
organizzate nei giorni scorsi via social network. Simili
proteste sono in programma anche domenica in Bosnia-Erzegovina,
uno dei Paesi con i prezzi dei carburanti relativamente più
bassi nei Balcani, intorno agli 1,10 euro al litro, ma comunque
'impegnativi' in un Paese dove il salario medio netto si aggira
sui 440 euro al mese.
Secondo stime del quotidiano sebo Blic, i prezzi dei
carburanti nella regione variano significativamente, con la
benzina a 1,45 euro al litro in Croazia, 1,42 in Albania, 1,41
in Montenegro, 1,28 in Serbia, 1,2 in Romania e Macedonia, 1,13
in Bulgaria e 1,10 in Bosnia. (ANSA).
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