(ANSA) - BELGRADO - Le prospettive di rafforzamento della
collaborazione fra Italia e Serbia nel campo delle tecnologie
avanzate per l'automazione industriale e la robotica sono state
al centro del quarto incontro annuale che l'Italian-Serbian
Collaboration Platform (Iscp) ha tenuto oggi a Belgrado. La
conferenza - organizzata tra gli altri dall'Associazione
italiana di automazione e meccatronica, dall'Associazione degli
scienziati italiani e serbi, da Confindustria Serbia, dalla
Camera di commercio serba, dall'Ufficio Ice di Belgrado, dalla
Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, dall'Universita' di
Belgrado, e con il supporto del Ministero degli esteri, del
governo serbo e dell'Ambasciata d'Italia in Serbia - si e'
svolta nell'ambito delle attivita' della Fiera internazionale
della tecnologia in corso nella capitale serba, e ha visto la
partecipazione di studiosi, esperti in campo ingegneristico,
industriale e dell'automazione, sia italiani che serbi. Ad
aprire i lavori, insieme al viceministro serbo dell'istruzione,
scienza e sviluppo tecnologico Vladimir Popovic, e' stato
l'ambasciatore d'Italia a Belgrado Giuseppe Manzo. 'Lavorare
insieme verso l'Industria 4.0' - questo il titolo della
riunione, alla quale e' intervenuta fra gli altri Maria Chiara
Carrozza, gia' ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca nel governo di Enrico Letta, e che e' professore
universitario di bioingegneria industriale alla Scuola Superiore
Sant'Anna di Pisa. "Ho illustrato il programma di Industria 4.0
e di sviluppo della robotica in Italia. Vorremmo sostenere anche
in Serbia il programma di Industria 4.0", ha detto Carrozza
all'Ansa. "La fruttuosa collaborazione fra Italia e Serbia in
questo campo dura da quattro anni e ha gia' prodotto progetti
concreti di ricerca sostenuti dal ministero degli esteri", ha
aggiunto sottolineando come lo stato della ricerca in Serbia sia
"molto alto". Maria Chiara Carrozza ha anche incontrato a
Belgrado il ministro dell'istruzione serbo Mladen Sarcevic, con
il quale ha parlato di progetti e linee di sviluppo comuni.
(ANSA)
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