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Bce: si amplia ripresa, scarsa convergenza Pil eurozona

Da lancio moneta Italia indietro su crescita,ultima Paesi ricchi

30 luglio, 19:47
(ANSA) - ROMA - La ripresa dell'eurozona è ancora su tassi modesti ma si amplierà grazie alla serie di misure messe in campo dalla Bce, dal basso prezzo del greggio e dall'euro debole che spinge l'export. Anche l'inflazione dopo aver toccato il punto minimo, crescerà verso fine anno.

La Bce, nel suo ultimo bollettino, torna a ribadire previsioni positive ma segnala anche come molti paesi dell'eurozona, fra cui l'Italia, abbiano 'sprecato' negli anni scorsi le opportunità offerte dalla moneta unica per colmare le distanze con quelli più ricchi. Si è vista così una crescita ingessata ("ampiamente al di sotto della media euro") del nostro paese che resta fra gli ultimi per prodotto pro capite nel gruppo di testa dei più ricchi, o al contrario una euforica espansione senza basi solide come in Spagna o Grecia, frutto di scelte errate, finita poi con un fracasso che ha riportato indietro le lancette dell'orologio.

Un risposta indiretta ai critici dell'euro nel Vecchio Continente e negli Stati Uniti che hanno visto proprio nella moneta unica una delle cause dell'inasprirsi della crisi greca.

I 'deludenti' progressi, come scrive la Bce, nella convergenza reale del Pil dei paesi dell'eurozona sono da attribuirsi alla crisi finanziaria ma questa ha colpito guarda caso più duramente quei paesi con una serie di debolezze strutturali, in primis delle istituzioni e della governance istituzionali.

E se la responsabilità passata è stata a livello nazionale ora per la Bce la strada è quella un supporto che viene da riforme strutturali a livello europeo volte a consolidare il mercato unico che "permetterebbe di assorbire meglio shock a livello di singolo Paese". Per gli esperti di Francoforte l'Italia, pur nel gruppo dei paesi più ricchi, ha sperimentato una crescita sempre bassa registrando i risultati peggiori e "questo suggerisce una divergenza sostanziale rispetto al gruppo con redditi elevati".

I fattori che hanno frenato la marcia verso un'economia omogenea all'interno dell'eurozona vanno cos' cercate nella qualità della governance e delle istituzioni nazionali, e al fatto che, negli anni antecedenti la crisi un boom della domanda interna trainato dal credito e aspettative erronee in merito alle prospettive di crescita economica futura hanno celato la debolezza della crescita potenziale in diversi paesi come la Grecia e la Spagna. In questo modo l'espansione eccessiva del credito e della domanda interna hanno anche determinato l'accumulo di amplissimi squilibri esterni negli anni antecedenti la crisi.

Come se ne esce? la Bce passa in esame le diverse politiche economiche e conclude come occorra la stabilità macroeconomica e, più in particolare, una solida politica fiscale; un grado elevato di flessibilità nei mercati dei beni e servizi e del lavoro; condizioni favorevoli per un utilizzo efficiente di capitale e lavoro nell'economia, a sostegno della crescita della produttività totale dei fattori; integrazione economica all'interno dell'area dell'euro; un ricorso più forte a strumenti di policy nazionali per evitare cicli di forte ascesa e repentino calo (boom-bust) dei prezzi delle attività e del credito. (ANSA).

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