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Bosnia: sale tensione per referendum serbo-bosniaci 25/9

Timori su primo passo verso indipendenza entità

31 agosto, 14:36

(ANSA) - BELGRADO - In Bosnia-Erzegovina e Serbia cresce la tensione a causa di un referendum indetto per il 25 settembre dalla dirigenza della Republika Srpska (Rs), l'entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, che molti temono possa essere il primo passo verso una possibile proclamazione d'indipendenza dei serbo-bosniaci, cosa questa non prevista e assolutamente vietata dagli accordi di Dayton che nel 1995 posero fine alla guerra di Bosnia.

Il Paese in base a tali accordi si compone di tre popoli (serbi ortodossi, bosniaci musulmani e croati cattolici) e due entita', la Rs e la Federazione croato-musulmana (Bh). Nel referendum, fortemente voluto dal presidente della Rs Milorad Dodik, si chiede alla popolazione di appoggiare la decisione di continuare a celebrare, e in pratica istituzionalizzare, il 9 gennaio come Giornata della Republika Srpska (il 9 gennaio 1992, prima dello scoppio della guerra in aprile, i serbi di Bosnia proclamarono la loro repubblica, ndr), ignorando il fatto che cio' e' stato dichiarato discriminatorio e illegittimo dalla Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina. Ieri il Consiglio che controlla l'attuazione degli accordi di pace di Dayton (rappresentanti di vari Paesi e organizzazioni internazionali) ha invitato la dirigenza della Republika Srpska a cancellare il referendum del 25 settembre. Invito ignorato dal presidente Dodik che, in tono di sfida, ha invece confermato la consultazione. La gravita' della situazione e' stata esaminata in una seduta di emergenza tenuta nella tarda serata di ieri dalla dirigenza serba a Belgrado. La Serbia e' uno dei garanti degli accordi di Dayton. Il presidente Tomislav Nikolic, il premier Aleksandar Vucic e i principali ministri hanno convocato per domani un incontro con Dodik e gli altri rappresentanti dei serbi di Bosnia per convincerli a rinunciare al referendum e disinnescare una possibile miccia suscettibile di provocare nuovi gravi incendi nella regione. (ANSA).

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