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Polonia-Germania: a Roma iniziativa 25/o Trattato amicizia

All'ambasciata polacca incontro su futuro di integrazione in Ue

18 giugno, 10:42

di Adam Hanzelewicz

 

(ANSA) - TRIESTE - Venticinque anni di amicizia, da celebrare e festeggiare a Roma con uno sguardo proiettato all'Europa. Le incomprensioni e le dolorosissime pagine della storia recente e meno recente tra Polonia e Germania sono il passato: il futuro è un'integrazione ancora più forte, per contribuire a costruire ancora meglio l'Unione europea senza frontiere e di libera circolazione.

È un incontro molto particolare quello di lunedì 20 giugno a Roma, nella sede dell'Ambasciata di Polonia, dove l'ambasciatore Tomasz Orlowski, assieme alla collega della Repubblica federale di Germania, Susanne Wasum-Rainer, promuove una riflessione affidata a due importanti esperti legati da una amicizia personale: Janusz Reiter, Presidente della Fondazione Centro delle relazioni internazionali, già ambasciatore di Polonia in Germania, e Norbert Röttgen, ex ministro e presidente della Commissione affari esteri del Bundestag.

Il 17 giugno 1991 la Germania appena riunificata e la Polonia che aveva riconquistato libertà e democrazia sottoscrivevano al Palazzo della cancelleria di Bonn il "Trattato di amicizia e cooperazione". Le firme del cancelliere Helmut Kohl e del primo ministro Jan Krzysztof Bielecki venivano apposte su un atto che non solo ripudiava l'uso della forza nelle controversie, ma garantiva il rispetto delle minoranze (circa 150-200mila tedeschi nei confini polacchi) e l'impegno della Germania a favorire l'ingresso della Polonia nell'Ue, cosa che avverrà nel 2004. Il trattato era la naturale conseguenza di quello sulla definizione del confine lungo la linea dei fiumi Oder e Neisse, sottoscritto dai ministri degli esteri Hans-Dietrich Genscher e Krzysztof Skubiszewski il 14 novembre 1990 (che entrerà in vigore attraverso lo scambio delle ratifiche il 16 gennaio 1992). La frontiera era stata fissata provvisoriamente nel 1945 dagli Alleati con gli accordi di Potsdam, e ricalcava la zona d'occupazione sovietica della Germania, da dove milioni di profughi si erano riversati verso la parte occidentale.

In pieno clima di guerra fredda, la Repubblica democratica tedesca riconosce il confine con la Repubblica popolare di Polonia col Trattato di Zgorzelec del 1950. Ma altrettanto non fa la Repubblica federale tedesca, che si ritiene erede in continuità legale del Terzo Reich sconfitto e non riconosce la Ddr, anche perché a Oriente della linea Oder-Neisse sono rimasti territori storicamente tedeschi. Nel 1970 il Trattato di Varsavia poneva le premesse per il riconoscimento di quella frontiera, vincolandolo però a quanto sarebbe stato stabilito col trattato di pace.

La caduta del Muro di Berlino, la riunificazione e la piena sovranità accordata alla nuova Germania federale, spingeranno verso la soluzione, perché il nuovo assetto è condizionato dal riconoscimento della frontiera ai sensi del diritto internazionale. La firma avviene poco dopo un mese dal trattato di unificazione tra Rft e Ddr. Il processo di riconciliazione tra Germania e Polonia era stato avviato in maniera eclatante già nel 1965 con la famosa e ormai storica Lettera dei vescovi polacchi ai vescovi tedeschi che conteneva la significativa frase: perdoniamo e chiediamo perdono. Oggi è davvero un'altra storia. (ANSA).

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